LUNEDI’ DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – terza settimana del Salterio
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte.
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”.
Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. ( Lc 10, 25-37 )
Il fine di tutta la nostra esistenza é ereditare la vita eterna. La via maestra é una sola: l’amore! L’ amore a Dio, unico e sommo Bene, deve coinvolgere tutte le nostre migliori energie: cuore, mente, spirito, anima! Dio, infatti, merita tutto il nostro amore perché da Lui dipende tutta la nostra eternità di vita e di gloria. L’ amore al prossimo, poi, completa l’opera: nel prossimo, che noi siamo chiamati ad amare come noi stessi, noi ricambiamo l’amore che il Signore dona a noi. Questo amore é un amore concreto perché se diciamo di amare Dio che non si vede, dobbiamo darne prova amando il prossimo che si vede. Il vero culto spirituale che il Signore gradisce é proprio questo! *Chi ha questo amore ha occhi nuovi e cuore attento e misericordioso; questo amore ci spinge verso chi soffre:*il samaritano *”vide”, “ebbe compassione”, “si avvicino’ “ “lavo’ le ferite”, “lo carico’ sul suo giumento”, “lo portò al sicuro nell’albergo” , “si prese cura di lui”. E tutto questo senza chiedersi se era di un colore o di un’altro, se era un vicino o un lontano, se era di questa o di un’altra religione… Come disse Gesù a quel dottore della legge: “va’ e anche tu fa lo stesso!” .
Buona giornata e buona settimana.Vi benedico. Don Gaetano
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