La Nuova droga è il sesso, un vera e propria dipendenza scopriamo perchè

 

Il sesso è un’attività centrale nella vita dell’uomo sin dai suoi albori, il piacere nell’avere rapporti fisici con un partner è strettamente legato all’esigenza di riprodursi, ma con il passare del tempo questo piacere è divenuto fine a se stesso. Se prima il desiderio di avere molteplici rapporti sessuali era demonizzato e ostacolato da barriere morali, la recente liberalizzazione dei costumi ha permesso lo sfogo delle pulsioni recondite.

 

A differenza di quanto si pensasse in un primo periodo, la nuova moda del sessualizzare il tutto non ha liberato l’uomo dalla frustrazione sessuale, ma lo ha incatenato ancora di più permettendo l’insorgere di vere e proprie patologie con casi estremi di dipendenza da sesso. La dipendenza è un termine solitamente applicato al consumo di droghe, ma l’accostamento al sesso è tutt’altro che arbitrario: esattamente come la droga, il sesso al giorno d’oggi è utilizzato come valvola di sfogo, la sensazione piacevole regalata dal rilascio dell’endorfina post coitum è un potente antistress e come nel caso della droga l’eccessivo sfruttamento di questa sensazione è assuefacente, il che induce in nostro cervello a ricercarla con maggiore insistenza e vigore.

 

Per parlare del problema della dipendenza da sesso, ‘In Terris’ ha intervistato un noto psicologo specializzato in questa patologia, Tonino Cantelmi. Il dottore ha spiegato che il problema viene trattato come ogni altra forma di dipendenza con sedute di gruppo e terapie. Questi soggetti, infatti, tendono ad isolarsi dal mondo, sviluppano rabbia, e presentano i sintomi di disturbo bipolare: passano dall’euforia immotivata prima di ogni rapporto alla depressione post coitum. Ecco come definisce la dipendenza da sesso Cantelmi:

 

“Si tratta di una relazione patologica con il sesso, attraverso la quale la persona si rifugia nella ricerca di un piacere che possa alleviare lo stress, permettergli di fuggire dai sentimenti negativi o dolorosi, dalle relazioni intime che non è capace di gestire. Nel sesso – dipendente ricorrono l’ossessività circa i comportamenti o le ideazioni sessuali; l’impulsività ovvero l’irrequietezza e l’ansia associate al fallimento nel regolare i desideri sessuali. Infine si osserva la compulsività cioè la ripetizione di comportamenti sessuali che la persona si sente obbligata a mettere in atto, anche contro la sua stessa volontà”.

 

Il problema della dipendenza da sesso riguarda principalmente gli uomini (l’82%) e può essere curata anche grazie all’appoggio di una compagna capace di capire il problema e attenta a ricreare una sfera di intimità che dopo molti anni di rapporti si va perdendo. Quello che è necessario comprendere, infatti, è che questi soggetti sono tendenzialmente infelici e ricercano la felicità a vuoto: “Si trasgredisce sulla spinta di una sorta di infelicità che genera altrettanta infelicità! In realtà la trasgressione, che entro certi limiti e in certe fasi della vita può essere sperimentazione e conoscenza, è il più delle volte una modalità emotiva per gestire impropriamente il malessere”.

 

Differentemente da quanto si possa pensare siamo di fronte a uomini normali con una vita comune e molte volte con una famiglia che cercano una valvola di sfogo dallo stress della ripetitività quotidiana. Se non curata, la patologia può sfociare in quella che viene comunemente definita ‘Patologia di Samo’, una dipendenza da sesso autodistruttiva che induce i soggetti che ne soffrono non solo a ricercare il sesso continuamente ma di ricercare allo stesso tempo il brivido della morte: “Ci sono persone disponibili a pagare il doppio o il triplo pur di avere rapporti a rischio”.

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