L’orazione che Papa Leone XIII scrisse per invocare la protezione di San Michele Arcangelo è una delle più belle e delle più intense preghiere che sono mai state fatte per la chiesa cattolica. In molti ritengono che essa abbia un valore profetico perché preannuncia il periodo storico in cui ci troviamo ed per questo motivo in molti ritengono che sia il caso che venga riutilizzata alla fine di ogni Messa (la preghiera è stato soppressa nel XX secolo per il suo contenuto controverso).
Leone XIII era convinto che l’ombra del diavolo si stesse avvicinando alla chiesa cattolica (convinzione che è stata rinvigorita dal terzo segreto di Fatima e da Papa Paolo VI durante il Concilio Vaticano II) e la potesse distruggere dall’interno coinvolgendo gli uomini di maggior fede e lo stesso Vicario di Cristo.
Questa convinzione gli fu data da una visione avuta dopo una messa del 13 ottobre del 1884: dopo aver officiato la cerimonia il Santo Padre è svenuto davanti agli occhi attoniti dei Cardinali che in un primo momento lo reputarono morto. Quando riprese conoscenza Papa Leone XIII raccontò ai suoi fedeli cardinali di aver avuto una visione, si trovava dietro ad un tabernacolo dal quale si udivano distintamente due voci, che per il pontefice erano chiaramente quelle di Gesù e del Diavolo.
Nella visione il diavolo disse a Gesù che nel giro di un secolo avrebbe avuto la capacità di distruggere la Chiesa Cattolica se solo ne avesse avuto il potere, a questa affermazione il figlio di Dio disse: “Ti saranno concessi il tempo ed il potere”. Questa idea lo turbò al punto che decise di creare un’orazione per San Michele Arcangelo che doveva essere recitata al termine di ogni messa affinché questo proteggesse la Chiesa dall’inferno.
Ecco l’orazione originale tratta da ‘La Raccolta’ del 1930:
“O glorioso Arcangelo San Michele, principe dell’armata Celeste, sia tu la nostra difesa nella terribile guerra che noi conduciamo contro i principati e le podestà, contro i regnanti di questo mondo di tenebre, di spiriti e di male. Giunga tu in aiuto dell’uomo, il quale Iddio creò immortale, fatto nella Sua medesima immagine e somiglianza, e redense a sì gran prezzo dalla tirannia del Diavolo.
Che tu combatta in questo giorno la battaglia del Signore, assieme agli angeli santi, come già tu combattesti la guida degli angeli superbi, Lucifero, e la sua armata apostatica, i quali furono impotenti onde poterti resistere, né fuvvi più per loro posto nel Cielo.
Quel crudele, quell’antico serpente, il quale è appellato Diavolo o Satana, il quale seduce il mondo intero, fu spedito negli abissi con i suoi angeli. Ecco, questo primevo nemico ed uccisore degli uomini ha acquisito coraggio. Trasformato in un angelo di luce egli vagabonda in giro assieme alla moltitudine di spiriti malvagi, invadendo la Terra di modo da offuscare il nome di Dio e del Suo Cristo, di modo da sequestrare, uccidere e spedire alla perdizione eterna le anime destinate alla corona della gloria eterna. Questo malvagio dragone rovescia, come il più impuro dei diluvi, il veleno della sua malizia sugli uomini di mente depravata e di cuore corrotto, lo spirito della menzogna, dell’empietà, della blasfemia ed il pestilenziale alito dell’impurità e di ogni vizio ed iniquità.
Questi sì astuti nemici hanno riempito ed inebriato con impudenza ed amarezza la Chiesa, la Sposa dell’immacolato Agnello, ed hanno posto empie mani sui suoi più sacri possedimenti. Nel luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro e la sedia della Verità per la luce del mondo, essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà, con l’iniquo piano per il quale allorché il Pastore viene colpito le pecore siano disperse.
Che tu salga, dunque, o invincibile principe, che tu voglia recare aiuto contro gli attacchi degli spiriti perduti al popolo di Dio, donando loro la vittoria. Essi venerano te come il loro protettore e patrono; in te la Santa Chiesa gloria la sua difesa contro il malizioso potere dell’Inferno; a te ha Iddio affidato le anime degli uomini da stabilirsi nella Celeste beatitudine. Deh, che tu voglia pregare al Dio della pace acciocché Egli ponga Satana sotto i nostri piedi, talmente conquistato che egli non tenga più gli uomini in cattività e non nuoccia più la Chiesa. Che tu offra le nostre orazioni dinnanzi all’Altissimo, cosicché esse siano velocemente conciliate con le pietà del Signore, e sconfiggendo il dragone, l’antico serpente, il quale è il Diavolo e Satana, che tu lo renda ancora cattivo negli abissi, talché egli non seduca più le nazioni. Amen”.