Sono passati ben 90 anni da quel 12 febbraio del 1931 quando per la prima volta la sua voce si è accesa e diffusa per tutta l’etere.
Nasceva “Radio Vaticana”. 90 anni fa, la radio della Santa Sede trasmetteva per la prima volta il suo primo messaggio e con la voce dell’allora Papa Pio XI. Oggi è diventata una radio digitale a tutti gli effetti ed è sulla scena con programmi, non solo di carattere religioso, ma anche sociali e culturali.
I 90 anni di Radio Vaticana
12 febbraio 1931 – 12 febbraio 2021: Radio Vaticana compie 90 anni. La Radio della Santa Sede, dei Papi e dei grandi eventi religiosi e non solo. Una radio che ha il compito di diffondere con libertà, fedeltà ed efficacia il messaggio cristiano e di collegare il centro della Cristianità (Roma) con i diversi Paesi del mondo.
Questo è stato, è e sarà sempre il suo obiettivo. 90 anni di attività che hanno visto scorrere la voce di tanti Pontefici, con i loro messaggi. Ma anche notizie di attualità, cronaca, sociale e mondo culturale. Tutto ciò che poteva ampliare e affiancare la radio della Santa Sede con le altre presenti in Italia e all’estero. La sua gestione, oggi, è affidata al Dicastero per la Comunicazione della Curia romana.
La sua storia, parte, come dicevamo, da molto lontano. La Radio fu inaugurata da Papa Pio XI con il radio messaggio “Qui arcano Dei” il 12 febbraio 1931: a Guglielmo Marconi fu affidata inizialmente la realizzazione della struttura radiofonica, poi fu affidata ai Gesuiti. Nel 1932 viene inaugurato un collegamento a onde ultracorte fra Vaticano e Castel Gandolfo.
La sua attività durante la II Guerra Mondiale
Ma fu fra il 1939 e il 1946 che Radio Vaticana iniziò a “farsi spazio”, inviati oltre 1 milione e 200 mila messaggi, pari a più di 12 mila ore di trasmissione. Nel 1939, dopo la morte di Pio XI, la Radio seguì per la prima volta nella storia, il conclave e, poi, la cerimonia di insediamento del nuovo pontefice, Pio XII.
Nel corso della Seconda guerra mondiale la radio si rivelò un importante strumento d’informazione: durante gli anni di guerra vennero infatti trasmessi appelli per ritrovare civili e militari dispersi durante il conflitto, nonostante il tentativo di ridurla in silenzio da parte del ministro tedesco della propaganda Joseph Goebbels.
Fu lo stesso Papa Pio XII ad inaugurare il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria, che dall’8 ottobre 1951 rientrava tra le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia (un centro, ancora oggi, in funzione). Dopo l’elezione di Papa Giovanni XXIII, la Radio dedicò in trenta lingue le trasmissioni ai lavori del Concilio Vaticano II.
Radio Vaticana ha, anche, seguito tutti i viaggi all’estero dei Pontefici, a partire da quello di Papa Paolo VI, in Terra Santa, nel 1964.
La nuova organizzazione “pensata” da Paolo VI
Fu grazie, proprio, a Paolo VI che la Radio del Vaticano trovò la sua sistemazione definitiva. Nell’estate del 1966, Papa Montini raggiunse il Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria.
Una donazione al Vaticano di un trasmettitore a onde corte era stata appena fatta. Paolo VI, visitando la sede e guardando i due macchinari appena arrivati, decide di dare alcune indicazioni “ben chiare” per lo sviluppo di questa Radio. “La Radio Vaticana non è solo il gigantesco megafono dell’audio dei Papi, deve essere anche un incisivo strumento di opinione” – afferma il Pontefice.
L’intenzione di dare alla Radio nuovo slancio e nuovi incrementi, si affianca a quello di iniziare a pensare al settore dei programmi: “Sono la parte principale dell’opera relativa alla Radio, il suo scopo, il suo uso, la sua effettiva utilità. A nulla servirebbe avere un magnifico strumento, se poi non lo sapessimo magnificamente adoperare” – commentava Paolo VI.
Il Papa pensa a una grande redazione, strutturata in modo omogeneo, che metta le varie sezioni linguistiche in condizioni di lavorare le une accanto alle altre. Da quel momento cambia il centro di gravità della Radio Vaticana.
Se prima il direttore generale era il direttore tecnico, ora chi è chiamato a guidarla dovrà intendersi di piani editoriali. E’ l’inizio della nascita di una sede centralizzata, che collocherà parte dei suoi uffici nella nuova sede di Palazzo Pio, all’inizio di via della Conciliazione.
L’avvento di Internet non risparmia il Vaticano e, se a partire dal 1990, inizia a trasmettere via satellite e via Internet. Dal 2009 Radio Vaticana sbarca su Youtube con il canale “The Vatican”.
Il messaggio di auguri, per oggi, di Papa Francesco
Oggi, anche Papa Francesco (Pontefice, fra gli 8, che ha usufruito dei servizi di Radio Vaticana) ha inviato il suo personale messaggio all’emittente: “Cari fratelli buon anniversario, è importante conservare la memoria della nostra storia ed avere nostalgia non tanto del passato, quanto del futuro che siamo chiamati a costruire. Grazie per il vostro lavoro.
Grazie per l’amore che ci mettete. La radio ha questo di bello: che porta la parola anche nei posti più sperduti. E la coniuga oggi anche con le immagini e con lo scritto. Andate avanti con coraggio e creatività nel parlare al mondo e costruire così una comunicazione capace di farci vedere la verità delle cose”.
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La Radio che parla latino
Una Radio che, ad oggi, non solo dà voce ai Papi, ma trasmette anche il primo radio giornale completamente in lingua latina: “Hebdomada Papae notitiae vaticanae latine redditae’ (La settimana del Papa, notiziario vaticano in lingua latina), il nuovo spazio settimanale di news in latino di 5 minuti, diffuso anche in podcast su Vatican News.
Ad oggi, Radio Vaticana trasmette in be 41 lingue.
Video: vaticannews.va
ROSALIA GIGLIANO