La profezia sulla guerra rivolta da una mistica a Mussolini

Una suora, oggi riconosciuta Beata dalla Chiesa Cattolica, volle mandare un avvertimento a Mussolini, sulla sciagura che sarebbe ricaduta su di lui e sull’intera nazione, se avesse fatto quel fatidico passo.

Purtroppo la profezia rimase inascoltata dal Duce e la storia prese il corso che tutti conoscono, ma questa straordinaria vicenda è rimasta ignota ai più.

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Nel 1941 infatti Mussolini dichiarò guerra agli Stati Uniti, dal balcone di Palazzo Venezia. Solamente quattro giorni prima le forze giapponesi aveva sferrato un attacco contro quelle americane a Pearl Harbor. Quella infausta scelta da parte dell’allora capo del governo nazionale segnò un disastro di proporzioni immani per il nostro Paese, tra cui milioni di vittime italiane.

La drammatica entrata italiana in guerra

Nel momento della sua dichiarazione di guerra, Mussolini mostrava un forte entusiasmo per quanto stava accadendo. Eppure, la disparità di forze rispetto all’esercito statunitense era notevole. Sarebbe quindi bastata un’analisi razionale di quanto si stava presentando di fronte al nostro esercito. Ma allo stesso tempo avrebbe aiutato anche l’apertura al trascendente da parte del Duce, affinché il dramma non avesse avuto compimento.

Mussolini infatti fin da giovane si era formato su tesi socialisti, atei e materialisti, e tutta la sua vita fu caratterizzata da una sostanziale chiusura a Dio, tanto da voler rivoluzionare anche l’educazione e la cultura cattolica nel nostro Paese, sovvertendola verso quella fascista. Un ateismo intrinseco che costò caro a lui e a tutto il Paese.

Questo perché nonostante il piano di guerra e distruzione che si stava abbattendo in Italia, Dio tentò di tendere la sua mano verso la popolazione italiana, mandando una umile suora da Mussolini, nel ruolo di “ambasciatrice di pace”. Stiamo parlando di suor Elena Aiello, che il 23 aprile 1940 consegnò una sconvolgente lettera a Donna Edvige, la sorella del Duce.

L’apparizione di Gesù alla Beata Elena Aiello e la lettera al Duce

“Io non volevo scrivere, ma ieri, 22, il Signore mi è apparso di nuovo imponendomi di farvi sapere quanto segue..“, era la premessa della lettera scritta dalla suora beatificata nel 2011 da Benedetto XVI. Nel testo della missiva, ci fu un passaggio chiave che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’intera umanità. “All’Italia, perché sede del mio Vicario, ho mandato Benito Mussolini, per salvarla dall’abisso verso il quale si era avviata, altrimenti sarebbe arrivata in condizioni peggiori della Russia”, è quanto scritto nell’incipit della lettera della suora in merito alle apparizioni ricevute.

“In tanti pericoli l’ho sempre salvato; adesso deve mantenere l’Italia fuori della guerra, perché l’Italia è civile ed è la sede del mio Vicario in terra. Se farà questo avrà favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto. Egli invece ha deciso di dichiarare la guerra, ma sappia che se non la impedirà, sarà punito dalla mia Giustizia!“, è la voce del Signore che parlò con la suora calabrese.

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“Tutto questo mi ha detto il Signore”, fu quanto affermò la suora nella chiusura della lettera. “Non crediate, o Duce, che io mi occupi di politica. Io sono una povera Suora dedicata all’educazione di Piccole abbandonate e prego tanto per la vostra salvezza e per la salvezza della nostra Patria”. Mussolini non fece nulla, non rispose e non diede seguito alle richieste espresse nella lettera per conto del Signore, per come apparso alla suora.

Il dolore perché Mussolini non ascoltò la Provvidenza

Tre anni dopo, il 15 Maggio 1943, suor Elena Aiello scrisse nuovamente a Donna Edvige. “Ah!… se il Duce avesse dato ascolto alle parole di Gesù, l’Italia non si sarebbe trovata ora in così triste condizione! Ora vi ripeto le stesse parole: se il Duce non salverà l’Italia rimettendosi a quanto dirà e farà il Santo Padre, presto cadrà; anche Bruno, dal cielo, chiede al padre la salvezza dell’Italia e di lui stesso”.

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Bruno era il terzogenito di Mussolini, molto amato dal padre e morto nell’agosto del ’41, a soli ventitré anni, durante una ricognizione sui cieli di Pisa. “Cara Donna Edvige, riflettete bene come tutto ciò che ha detto il Signore si sia perfettamente avverato”, scrisse la suora in conclusione. “Chi è che ha causato tanta rovina all’Italia? Non è stato forse il Duce per non avere ascoltato le parole di nostro Signore Gesù Cristo? Ora potrà ancora rimediare facendo quanto vuole il Signore. Io non mancherò di pregare”.

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