La scandalosa decisione del Parlamento europeo, che invece di difendere la vita si mobilita con tutte le proprie forze contro una misura che in pochissimo tempo ha già salvato migliaia di vite umane.
Ci si chiede come sia possibile che la culla della civiltà cristiana e del rispetto della vita umana possa sostenere con tale pretestuosità un progetto di società che guarda alla cultura della morte come a una strada da intraprendere.
In Texas, la nuova legge sull’aborto che vieta l’interruzione volontaria dopo la sesta settimana di gravidanza è stata bloccata da un giudice nominato da Obama nel 2014, come desiderava l’amministrazione del “cattolico” e pro-abortista Joe Biden.
Nonostante ciò la popolarità dell’attuale presidente degli Stati Uniti sta scendendo vertiginosamente, ormai attestata sotto al 40 per cento. Per quanto riguarda la legge che tutela la vita, la Regione che l’ha emanata, il Texas, ha annunciato solamente 72 ore dopo la decisione del giudice Pitman che ricorrerà in appello.
La questione però che più sconvolge è la reazione del Parlamento europeo. L’Europa, infatti, culla della civiltà occidentale e cattolica, patria dei diritti e del rispetto di ogni vita umana e della sua dignità, terra della cultura umanista e classica, invece di alzare la voce a difesa della vita, e quindi contro i profitti che le multinazionali dell’aborto vorrebbero realizzare in sfregio a ogni etica e dignità umana, ha delegittimato la legge texana.
A Strasburgo, infatti, durante la sessione plenaria, il Parlamento europeo ha emanato una risoluzione indirizzata al governo del Texas. Cosa conteneva? La richiesta di revocare immediatamente la legge che tutela la vita. “Solidarietà e sostegno alle donne del Texas, ai professionisti medici, alle Ong e a tutti coloro che sono impegnati nelle battaglie legali contro questa legge recentemente approvata, che è una flagrante violazione dei diritti delle donne che vivono nello Stato”, sono le imbarazzanti parole contenute all’interno dell’atto approvato dalle istituzioni europeo.
Il testo, approvato 381 voti a favore, 253 contrari e 36 astensioni, chiede inoltre ai Paesi membri dell’Unione europea di “sostenere finanziariamente le organizzazioni della società civile statunitense che promuovono i diritti sessuali e riproduttivi e offrire un rifugio sicuro ai professionisti del settore medico che rischiano molestie legali o di altro tipo”.
Non bastasse, i deputati europei hanno anche chiesto al governo americano di approvare una vera e propria mozione di “accesso universale all’aborto“, come se l’aborto fosse un diritto universale. Niente di più folle, insomma. L’intento della richiesta sarebbe quella di salvaguardare i servizi abortivi da possibili “divieti e restrizioni a livello statale”. Una vera e propria legge contro i pro-vita e i tanti nel mondo che si mobilitano in difesa della vita e contro l’aborto.
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Tra i partiti italiani, Partito democratico, Movimento cinque stelle, Verdi e Italia viva hanno votato a favore, mentre si sono espressi contrari Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La domanda più imbarazzante emerge però se si guardano i dati. Come è possibile che una legge come quella texaba, che in poco più di due mesi ha già salvato cinquemila bambini, possa essere avversata con tanto astio e livore? Ci si chiede quali siano veramente i piani di questi politici per l’umanità, e se non ci sia in realtà qualcosa di piuttosto oscuro che non si riesce a ben vedere, almeno alla luce del sole.
Siamo cioè di fronte alle forze del male che agiscono ormai senza più freni e restrizioni, per questo i cristiani hanno bisogno di riunirsi in preghiera contro la cultura della morte. Come ha spiegato la suora Deirdre “Dede” Byrne, citata dal settimanale Il Timone, la vera speranza in mano ai cristiani è quella di “continuare a pregare tenacemente perché i cuori vengano cambiati, a iniziare da quello del nostro Presidente”, riferendosi al sedicente cattolico Biden.
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La suora ha anche ironizzato, dolorosamente, contro la retorica dei diritti delle donne sbandierati dai progressisti e democratici in materia di aborto. “Quando il presidente ha detto che questo è un attacco ai diritti delle donne, ci ha dato un grandissimo supporto. Sì, perché il 50% dei bambini nel grembo materno sono proprio donne“.
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