Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo.”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.”.
Questo passo del Vangelo è ciò che il Sacerdote, consacrando pane e vino, ripete durante la celebrazione della Messa. In quel momento, il pane dell’ostia e il vino del calice, diventano veramente Corpo e Sangue di Cristo.
E dovremmo davvero soffermarci tanto a pensare come e perché accade. Sull’altare Cristo si fa cibo per noi, perché noi possiamo nutrirci di Lui. Ne consegue che, se è vero che siamo ciò che mangiamo, cibarsi dell’Eucarestia è il modo più pratico e immediato per far vivere Cristo in noi e per trasformarci in Lui, mano a mano.
E’ questo il memoriale della sua morte e risurrezione, è il ricordo insomma, di quando si è donato completamente a noi, e, letteralmente, ha cominciato a nutrirci, per condurci alla vita eterna. Siamo certi, del resto, che mai si staccherà da noi, fino alla fine dei tempi e al compimento delle Scritture.
San Pio X diceva: “La santa Comunione è la via più breve per giungere al Cielo. Ve ne sono altre: l’innocenza per esempio, ma questa è per i bambini; la penitenza, ma ci fa paura; la pazienza generosa nel sopportare le prove della vita, ma quando esse s’avvicinano, piangiamo e preghiamo di esserne liberati. In una parola, dilettissimi figli, la via più sicura, più facile e più breve è l’Eucaristia. E’ tanto facile accostarsi alla Sacra Mensa e ivi gustare le gioie del Paradiso.”.
E’ necessario pertanto “prendere la comunione” più spesso possibile, perché Gesù eucarestia vuole una totale trasformazione di noi tutti a sua immagine e somiglianza. Cibarsi di Lui non nutre solo l’anima, la anche il corpo, poiché, più tendiamo ad assomigliargli, più sentiamo la purezza evangelica contagiare i nostri pensieri, le azioni, i comportamenti e la visione del mondo.
“A forza di adorare e di mangiare Gesù che è la Bellezza, la Bontà, la Purezza in persona in questo divin Sacramento, anch’io diventerò tutto bello, buono e puro come Gesù.” –diceva san Francesco di Sales.
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