La santità non è qualcosa di irraggiungibile, ma è una missione possibile per ogni cristiano. È infatti il Battesimo stesso che chiama ciascuno a vivere come i santi.
Lo ha spiegato con chiarezza il cardinale Julián Herranz Casado, novant’anni, spagnolo, collaboratore di sei Papi a partire da Giovanni XXIII. Poco prima che Benedetto XVI si dimise dal Soglio pontificio, Il Papa emerito lo chiamò a presiedere la Commissione che indagò sul caso Vatileaks I, in cui ci fu una grave fuoriuscita di documenti riservati.
L’invito del Papa alla santità nel mondo contemporaneo non è nuovo
Intervistato dal settimanale Famiglia Cristiana, il cardinale, alla luce della sua grande esperienza ecclesiale, ha passato in rassegna il modo in cui i diversi Pontefici si sono pronunciati su questa tematica, fino ad arrivare a Papa Francesco e alla sua Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate, che pone al centro proprio la “chiamata alla santità nel mondo contemporaneo”.
Non è infatti di certo una novità, quella di Papa Francesco. Già infatti nella costituzione apostolica Lumen Gentium, ovvero il documento pubblicato da Paolo VI a conclusione del Concilio Vaticano II, si affronta con decisione il tema della “promozione del laicato”. Montini in quel documento parlava infatti della chiamata alla santità e all’apostolato da parte della gente comune, i battezzati.
La chiamata alla santità per ogni cristiano è coerente con il Battesimo
La chiamata ai cristiani, infatti, è coerente con il proprio Battesimo. Per questo, la Chiesa che usciva dal Concilio chiedeva a tutti i cristiani di fare uscire la loro fede “allo scoperto”. Di portare cioè la Parola di Dio in tutti gli ambienti della vita quotidiana. Che sia stato il posto di lavoro, la scuola, l’università, oppure anche la propria famiglia. Per non parlare del dovere di testimoniare la propria fede in politica, o anche nell’esercizio di ruoli all’interno della pubblica amministrazione.
La chiamata di Cristo è ad agire sempre in conformità con la Parola. Un appello che, oggi più che mai, acquista una rinnovata forza di grande attualità. Tanto che Bergoglio ha parlato in più occasione dell’oggi come “l’ora dei laici”. Ma ogni Papa, con il proprio carisma e le proprie caratteristiche personali, ha avuto modo di entrare nel profondo a riguardo dell’impegno dei laici nella vita della Chiesa e nell’annuncio della Parola di Cristo.
Ci si chiede come fossero i santi. Ma tutti possiamo diventare tali
Spesso, tra i fedeli, ci si chiede ci siano veramente i santi. Ci si domanda come abbiano vissuti, quali erano le loro caratteristiche, come e in che misura siano riusciti a penetrare all’interno del mistero di Dio. “Dobbiamo ricordarci che il Battesimo dà ai cristiani il diritto/dovere di diventare santi e apostoli”, commenta il cardinale spagnolo, conversando con il settimanale della San Paolo.
“Tutti possiamo imitare i santi e diventare santi a nostra volta. La santità è l’unione del Padre con il Figlio: l’Amante e l’Amato. Le due volontà si uniscono e diventano una sola volontà con l’Amore stesso che è lo Spirito Santo. Questa è santità. Per essere santi bisogna essere in sintonia con la volontà di Dio, bisogna amare tutto ciò che la vita ci offre”.
In ciò, ha concluso il religioso, Maria, come anche la Santa Famiglia, rappresenta un esempio concreto che ci mostra la strada per vivere pienamente la chiamata alla santità. “La Madonna era una donna che faceva la mamma e mandava avanti la sua famiglia e la sua casa, mettendo magari un fiore sulla tavola per rendere tutto più bello. San Giuseppe e Gesù lavoravano così come fanno tante persone che si guadagnano il pane. Era una famiglia santa, ognuno faceva la propria parte nella quotidianità”.
Giovanni Bernardi