IHS è una sigla che fin dalMedioevo ha avuto un uso amplissimo nell’arte figurativa della Chiesa cattolica comeCristogramma(crisogramma è una combinazioni di lettere dell’alfabeto greco o latino che formano una abbreviazione del nome di Gesù e che solitamente è usato come simbolo cristiano nella decorazione di edifici, arredi e paramenti).
Origine
La sigla IHS compare per la prima volta nel III° secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, abbreviazioni chiamate oggi Nomina sacra. Essa indica il nome “Iesous”, Gesù, in lingua greca antica e caratteri maiuscoli.
In principio, quindi, le lettere H e S erano rispettivamente una eta e una sigma dell’alfabeto greco.
La sigla è spesso abbinata a XPS per “Christos”; le due sigle sono costruite in modo analogo, utilizzando le prime due lettere e l’ultima del nome, perciò la S è l’ultima lettera del nome Iesus e non la terza.
La diffusione
Nel corso dei secoli le due sigle IHS e XPS si diffusero dai manoscritti alle monete e agli oggetti artistici. Si veda ad esempio l’iscrizione sulle monete d’oro bizantine a partire dall’ottavo secolo: DN IHS XPS REX REGNANTIUM, cioè: “Signore Gesù Cristo, re dei re”
Col tempo l’origine greca dell’abbreviazione fu dimenticata da molti e si credette che IHS fosse il troncamento del nome latino di Gesù, che venne così erroneamente arricchito di una “acca”, trasformandosi spesso in “Jhesus”.
L’abbreviazione IHS ridiventò popolare e si trasformò in un vero e proprio monogramma in seguito al diffondersi della devozione verso il Santissimo Nome di Gesù. Nel XII secolo ne fu promotore san Bernardo da Chiaravalle. Nel XIV secolo il beato Giovanni Colombini, fondatore della confraternita laica dei Gesuati (fraternità di laici della metà del XIV secolo), portava abitualmente sul petto la sigla IHS.
Particolare impulso alla diffusione del trigramma è stato dato da san Bernardino da Siena, al cui nome esso resta associato anche oggi. Bernardino ne promosse l’ostensione ai fedeli accorsi alle sue omelie, raffigurandolo su tavolette di legno, poste sull’altare durante la celebrazione eucaristica. Il trigramma bernardiniano era circondato da un sole a dodici raggi, riprendendo in tal modo un’iconografia precedentemente ideata da Ubertino da Casale. La pessima fama di quest’ultimo e la denuncia di un possibile uso idolatrico di tale simbolo spinsero nel 1427 papa Martino V ad ordinare l’aggiunta di una croce sopra il trattino traversale della H maiuscola o di un tratto orizzontale sull’astina della h minuscola in modo da formare la croce.
Il larghissimo utilizzo del trigramma è continuato dopo la controriforma, di cui Bernardino da Siena è stato un precursore.
Chi era San Bernardino da Siena?
San Bernardino nacque a Massa Marittima l’8 settembre 1380 dalla nobile famiglia degli Albizzeschi (famiglia di origine senese) e lo stesso giorno venne battezzato nella cattedrale. Rimasto orfano si trasferì a Siena dove frequentò gli studi e visse agiatamente, curato dalle zie.
Dopo aver preso l’abito a ventidue anni, iniziò un’intensa attività come predicatore girando e predicando per tutta l’Italia settentrionale.
La sua predicazione fu così incisiva da essere sprone di forte rinnovamento per la Chiesa cattolica italiana e per tutto il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulladevozione al Santissimo Nome di Gesù. Si ritiene che grazie a lui il Cristogramma JHS sia entrato nell’uso iconografico comune e sia divenuto familiare alla gente. Infatti, venivano fatte baciare ai fedeli che ascoltavano le sue prediche delle tavolette di legno incise con il monogramma JHS sormontato da una croce e attorniato da un sole.