La Sindrome di Down può essere un deterrente per il cancro? ce lo dicono alcuni studi scientifici che attestano che un giorno potrebbe essere così.
“Sono un uomo con la sindrome di Down e anche la mia vita merita di essere vissuta. Purtroppo, mi è arrivata voce che la ricerca pensa che non ci sia più bisogno di fondi per la sindrome di Down, perché dicono che adesso la malattia si può riconoscere dalla placenta e le nostre gravidanze possono essere semplicemente interrotte.”.
Comincia con queste parole il discorso di un giovane ragazzo, Frank Stephens che, coraggiosamente, affronta una platea molto numerosa, per far sentire le sue ragioni e quelle di molta altra gente, affetta dalla Trisomia 21 (la sindrome di Down, appunto).
Con tanta semplicità, e anche con una punta di ironia, nonostante la situazione sia drammatica e allarmante, continua: “Giusto per non creare confusione, fatemi dire che non sono proprio un ricercatore scientifico, ma nessun ricercatore scientifico conosce la vita con la sindrome di Down, come la conosco io.
Capisco perfettamente il motivo per il quale queste persone stiano spingendo verso questa particolare “situazione finale”. Ma davvero non c’è più posto nel mondo per noi?”.
E noi aggiungiamo: Come è possibile che la società permetta ad un ragazzo così giovane di sentirsi escluso da ogni umano rapporto e relegato in una categoria “inferiore”, che si sta cercando addirittura di eliminare, come se fosse infetta, anziché semplicemente affetta da una malformazione genetica, tra l’altro conosciutissima e per cui i progressi sono all’ordine del giorno?
E’ etico, è morale, è cristiano considerare la loro vita meno degna della nostra?
Pochi, come le persone con questo handicap, hanno potuto e saputo ritagliarsi un posto nella nostra quotidianità. Come mai allora le autorità dei Paesi nordici, soprattutto, stanno agevolando gli aborti dei feti con questa malformazione?
Frank, dice ancora: “A quelli che se lo stanno domandando, vorrei lasciare un messaggio: siamo una potente ed inesauribile risorsa di felicità. Una ricerca di Harvard ha dimostrato che le persone affette da sindrome di Down, insieme ai loro parenti e ai loro figli, sono molto più felici del resto della società. La felicità dovrà ancora valere qualcosa in questo mondo!”.
Ma non è tutto. Molti non sanno che la scienza sta usando il cromosoma in più di queste persone, quello posto sulla 21 coppia di cromosomi del DNA, colpevole della malformazione, per arrivare a ottenere delle cure per malattie molto serie.
“E, infine, siamo un dono prezioso per la medicina: i nostri geni sono fondamentali per la ricerca di molte malattie.
Non riesco a dirvi quando sia importante per me che il cromosoma in più un giorno possa portare alla cura del cancro o dell’Alzheimer.
Quindi, lottiamo per un mondo che sia senza Alzheimer, non senza etica per tutti gli esseri viventi. Grazie.”, conclude educatamente Frank, fiero di essere ciò che è.
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…