Il campione di ciclismo Gino Bartali aveva una particolare predilezione per la Madonna e due devozioni in particolare una alla Madonna di Loreto e l’altra alla Madonna di Pompei.
Gino Bartali è passato alla storia come uno dei ciclisti più forti del suo periodo e uno dei più forti in assoluto. Durante la sua lunga carriera, resa immortale dal dualismo con Fausto Coppi, Gino ha vinto tutto quello che poteva vincere assicurandosi anche 3 vittorie al Giro d’Italia e due al Tour de France. Ma se la carriera professionistica di Bartali è nota a tutti, ciò che meno si ricorda era la sua devozione per la Madonna, alla quale ha dedicato anche alcune delle sue vittorie più importanti (alla vittoria del primo Tour andò a rendere omaggio alla Madonna di Lourdes).
La devozione per la Madre Celeste era tale che nel 1937 divenne terziario carmelitano nella fraternità San Paolino di Firenze, subito dopo la morte del fratello minore Giulio. A ricordare quella scelta è la sorella Gioia che all’epoca dichiarò: “Ricevere il mantello bianco di terziario carmelitano significava, concretamente, consacrarsi alla Madonna e scegliere una vita di carità e umiltà”.
La scelta di divenire terziario carmelitano non venne dal nulla, Bartali aveva una forte fede sin dalla più tenera età ed una devozione particolare per la Madonna di Pompei e per quella di Loreto. Nel 1939 si recò nel santuario della Madonna di Pompei per chiedere una grazia di cui hanno memoria solamente lui e la moglie, la testimonianza di quel viaggio è stata trovata in una lettera intestata alla moglie in cui si legge: “Mia carissima Adriana, ieri passando da Pompei mi sono fermato al santuario della Madonna, ho pregato molto e per tutti, ma più per noi. Tu immagini certo anche la grazia che ho domandato alla nostra cara Madre Santissima. Ho pregato con tutta l’anima e col pensiero di far sempre meglio e diventare anche più buono, tanto da farmi giungere al più presto alla possibile perfezione che tanto il Signore desidera dalle anime che lo ricordano e vivono sotto la sua Santa protezione”.
La devozione alla Madonna di Loreto è testimoniata da diverse visite, la prima della quale in compagnia di altri due ciclisti nel 1939. Al santuario di Loreto Bartali tornò in diverse occasioni con la famiglia, l’ultima delle quali per fare da padrino al figlio dell’amico Silvio Calistri (un albergatore del posto).
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Luca Scapatello
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