Grande festa questa mattina a Cascia per l’inaugurazione della grande statua di Santa Rita, benedetta dal Papa lo scorso 30 settembre in Piazza San Pietro. La scultura alta 6 metri e del peso di 30 tonnellate, in pietra calcarea libanese, è stata realizzata ad Ayto, in Libano, dall’artista libanese Nayef Alwan su commissione del devoto mecenate Sarkis Sarkis. A celebrare la Messa questa mattina nel Santuario di Cascia, il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti. Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. – I libanesi, quando vengono in Italia, hanno due mete: vedere il Papa e visitare Santa Rita da Cascia, molto venerata in Libano. Ci sono molte chiese a lei dedicate in Libano. E un mecenate libanese che aiuta molto le chiese, ha voluto offrire a questo Santuario la statua di Santa Rita, realizzata da uno scultore libanese, e il vescovo locale ha voluto che io andassi a benedire questa statua e a celebrare la Messa nell’occasione. E venuto un aereo pieno di pellegrini dal Libano per assistere a questa cerimonia.
D. – Santa Rita può essere una Santa a cui le famiglie possono guardare?
R. – Certamente perché Santa Rita è anche una madre, ha sofferto molto per suo marito, per la sua morte e per la morte dei figli. E’ la “Santa degli impossibili” ed è molto venerata dalle famiglie in Libano, perché vedono in lei il proprio volto.
D. – Con questa statua ci sarà una ragione in più che terrà uniti Cascia e il Libano?
R. – E’ vero, il legame viene consolidato sempre più. Conosco tutti i libanesi che vengono, che vogliono visitare il Vaticano, vedere il Papa e vogliono andare a Cascia! Adesso c’è un motivo più, cioè vedere la statua che è stata fatta in Libano come segno di alleanza.
Fonte :it. radiovaticana. va