Una storia incredibile quella di Davide Fiorillo, che stiamo per raccontarvi. Un bambino, un’anima pura e semplice, strappato troppo presto alla sua mamma a causa di una malattia, ma che ha lasciato un segno.
Il piccolo Davide aveva un grande desiderio: quello di andare in Paradiso. Ma come è possibile che un bambino così piccolo contemplasse una cosa tanto grande?
La sua storia è stata raccontata anche in un libro. Conosciamola insieme.
Quella che stiamo per farvi conoscere è la storia del piccolo Davide Fiorillo, che è volato in cielo troppo presto, a causa della leucemia. Il piccolo aveva soltanto 8 anni e viveva in Calabria, a Piscopio, in provincia di Vibo Valentia. Davide è salito in cielo il 22 giugno 2021 ma, come dicevamo all’inizio, ha lasciato un segno forte e tangibile, non solo nel cuore della sua mamma e del suo papà, ma anche in tutti coloro che hanno imparato a conoscere la sua storia.
Una testimonianza di fede grande: Davide aveva già ben chiaro cosa volesse dalla vita. Andare in Paradiso, infatti, era il suo più grande desiderio. Ma come è stato possibile che, un bimbo così piccolo, potesse comprendere una realtà ed un mistero così grande? Per capire, è necessario ripercorrere la sua storia fin dall’inizio.
Davide scopre la malattia poi succede qualcosa di celestiale
Il tutto è partito da quando Davide ha confidato alla sua mamma: “Vedo gli angioletti e anche io sono un angioletto, ma senza le ali”. Una frase che, forse, a molti, poteva non dire niente o semplicemente, poteva essere una frase qualsiasi detta da un bambino. Ma Davide non era un bimbo qualunque: era segnato dal dramma della malattia, la leucemia, ma che il piccolo ha imparato ad accettare.
La storia di questo bimbo diventa molto più intensa proprio nel periodo della sua malattia, ed è proprio in questo momento che la sua fede pura e semplice si manifesta più viva che mai e con una forza straordinaria. Davide andava a scuola, giocava con i suoi amici, correva in spiaggia ma, dopo la diagnosi della malattia, tutto questo non gli è stato più possibile. La sua vita si trasferisce in ospedale, e lì arriva ad una diagnosi che non lascia scampo.
Dove il buio si prospetta davanti a questo bimbo, alla sua mamma e al suo papà, c’è qualcos’altro però che inizia a farsi spazio. È una luce, una luce forte, più intensa di tutte le altre: quella della fede. Quella di Davide, in particolare, che inizia a vedere “degli amici speciali”. No, non sono i medici o gli infermieri che lo hanno in cura, ma qualcosa di molto più speciale.
Sono tre angeli, che Davide descrive nel dettaglio, in base alle visioni che gli si presentano. C’è il particolare dell’abito che colpisce tutti: il piccolo lo descrive nel dettaglio e vuole che la sua mamma gliene cucia uno anche a lui, proprio come lo hanno i suoi amici angeli. Ma non sono solo visioni di angeli: il bambino racconta, anche, di avere visto la Madonna e Gesù.
Come è possibile tutto questo? Nessuno ha mai parlato a Davide di queste cose, la sua non è una di quelle famiglie che frequentava la Chiesa. Da dove il piccolo ha appreso tutto ciò? Davide racconta anche del Paradiso, quel luogo dove anche lui vuole andare e si dice anche contento di poterlo raggiungere presto.
Davide sale al cielo il 22 giugno del 2021, con una pace e una serenità sconvolgenti. Durante il funerale del piccolo, il parroco della chiesa di “San Michele Arcangelo” a Piscopio, Don Pietro Carnovale ha sottolineato la grandezza di questo bambino e la sua altrettanta esperienza di fede: “Davide, il piccolo Davide, un piccolo grande uomo dalla fede matura“.
Da un lato, il dolore e lo strazio per la malattia, dall’altro lato, invece, la voce di un bambino che racconta ciò che ha visto ed accetta la malattia, sapendo anche che di lì a poco, avrebbe raggiunto quel posto meraviglioso.
I frutti della sua testimonianza: la conversione dei genitori
Tutta la storia di Davide, le sue esperienze, e le testimonianze dei suoi genitori, sono stati raccolte e, su di esse, la Chiesa dovrà pronunciarsi. È stato anche pubblicato un libro che racconta la storia di Davide, a cura della giornalista Costanza Signorelli, dal titolo “Davide, il bambino che parlava con gli angeli”.
Ed è proprio suor Daniela Del Gaudio, che ha curato la prefazione di questo libro, che scrive: “Al di là della verità delle sue visioni, resta il messaggio che la storia di Davide trasmette, e che è pieno di consolazione per tutti, ma specialmente per chi vive una situazione simile di sofferenza”.
Uno dei grandi frutti della testimonianza di fede di Davide è stata la conversione dei suoi genitori che, grazie proprio alla fede, riescono a sopportare il dolore per la perdita del loro bambino. Come dicevamo prima, la Chiesa deve ancora pronunciarsi sulla storia di questo bambino, sui suoi racconti e sulle visioni che ha avuto, ma una cosa appare evidente: il seme della santità è presente nel cuore del piccolo Davide.