Si riapre il dibattito su due aspetti che rimarrebbero ancora oggi avvolti dal mistero, infatti non c’è assoluta certezza sulle circostanze in cui sarebbe morto papa Giovanni Paolo I, nonostante la versione data dal Vaticano che per taluni è già chiara.
Ci sono in particolare due aspetti che riemergono dalla vicenda e su cui una voce molto autorevole dell’informazione internazionale pone l’accento.
É cosa nota che ogni volta che si parla di scenari irrisolti in Vaticano, partono con grande facilità le più complesse dietrologie destinate a dare vita a misteri persistenti, ancora più quando sono falsi, visto che non potrebbero avere alcuna risoluzione proprio per via della loro irrealtà. Il caso del Pontefice italiano, da questo punto di vista, è un esempio lampante di dubbi e ricostruzioni spesso particolarmente infondate.
La vicenda di Papa Luciani e quei dubbi ancora accesi
Albino Luciani è stato infatti Papa solamente per alcune settimane, ma nonostante ciò non ha mai smesso di avere un posto centrale nel cuore di tanti fedeli, il cui affetto è finalmente culminato nel riconoscimento del miracolo che ha aperto la sua causa di beatificazione. Grazie alla sua intercessione, infatti, una bimba sudamericana sarebbe inspiegabilmente guarita, decretando così la santità di questa importante e misteriosa figura per la Chiesa del novecento.
Nonostante l’apertura del processo, però, le cronache internazionali hanno continuato ad occuparsi del suo caso per capire come sia effettivamente morto, al di là della versione che viene data dalle istituzioni vaticane. La sua scomparsa ha infatti aperto le più svariate piste di ipotesi, comprese le più complottiste. Molte di queste si sono soffermate sulla visione particolare di Papa Giovanni Paolo I, o sulle sue intenzioni rispetto a questa o quella congregazione.
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L’ultimo a ripercorrere questa vicenda sollevando dubbi è stato il quotidiano americano Washington Post, per la quale la vicenda di Giovanni Paolo I sarebbe ancora nient’affatto chiusa, ma di fatto ancora aperta. Una vera e propria spy story, insomma, a detta del quotidiano americano. Che in sostanza non crede alla versione ufficiale del Vaticano, che parlò di cause naturali e mise subito a tacere chi adombrava le versioni più oscure e misteriose.
Quali sono i due elementi su cui il giornale ha posto l’accento
Il quotidiano ha quindi posto l’accento su quelli che sarebbero elementi da chiarire relativi al periodo immediatamente successivo alla sua morte. Fin da subito infatti si è parlato di elementi non chiari e poco combacianti, il che è tuttavia possibile se si pensa che un intero Stato, seppure il più piccolo al mondo, ha dovuto organizzarsi per comunicare un fatto del genere, e che di conseguenza si è necessariamente organizzato per farlo al meglio, con il dovuto tatto, che spesso può finire per generare presunte incongruente, o azioni maldestre.
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Tuttavia ci sono due punti specifici che a detta del Washington Post vanno chiariti, per questo vengono posti come due domande. “Perché il Vaticano riferì erroneamente l’identità di chi aveva trovato il corpo senza vita del papa? Perché venne frettolosamente imbalsamato senza un’autopsia?“. Due domande sicuramente ostiche che il quotidiano invia indirettamente al Vaticano affinché possa fare chiarezza, diversi decenni dopo. Forse, sarebbe finalmente l’occasione di fare concludere il giallo e di chiudere il caso.