Katia ha raccontato la sua storia al sito ‘Medjugorje tutti i giorni‘, una storia dura, cruda, difficile da digerire, ma che ha al contempo il merito di dimostrare come anche in situazioni limite, la fede possa aiutare a superare ogni male. Questa donna si era sposata con un uomo che amava e che durante il periodo di fidanzamento si era dimostrato una persona per bene e attenta alle sue esigenze. Dopo il matrimonio, però, sono sorte le prime divergenze: lei voleva almeno 4 figli, mentre lui non ne desiderava nemmeno uno. Tra i due sono cominciate liti che hanno inasprito il rapporto, ma lei, non sapendo che questa mancanza costituiva giusta causa di separazione, ha tenuto duro.
Un giorno, Katia comunica al marito Claudio di essere rimasta incinta, lui subisce la botta ed entra in un periodo di forte depressione. L’uomo combatte il suo malessere andando in psicoanalisi dove gli vengono date delle medicine per combattere la depressione. Ciò nonostante la cura non funziona e 7 anni dopo la nascita della figlia commette un omicidio suicidio: Katia entra in casa e trova una distesa di sangue che avvolge il marito e la piccola. Dolore e disperazione entrano improvvisamente nella vita di Katia, il suo mondo non è solo stravolto è fatto a pezzi e privato del senso che fino a quell’istante lo aveva giustificato: “Dire che ero disperata, è dire troppo poco. La mia vita era distrutta per sempre; pensavo di non poter continuare a vivere. Il dolore era atroce, impossibile da sopportare. Le mie viscere mi si rivoltavano dentro. Desideravo solo morire”.
Tre giorni dopo quel dramma un’amica la chiama e le dice di aver sognato sua figlia in braccio alla Madonna. L’idea che la piccola fosse in Paradiso le diede sollievo e qualche giorno dopo la donna ha visto la figlia ai piedi del letto che la guardava con affetto, quello che le dimostrava quando era ancora in vita. In quel momento ha capito che sua figlia era sempre al suo fianco e che togliersi la vita non avrebbe avuto senso, non avrebbe reso giustizia alla morte atroce della sua piccola, quindi ha cominciato a lottare per superare quell’immenso dolore.
Convinta ormai che la figlia era in Paradiso, Katia ha deciso di fare un pellegrinaggio a Medjugorje durante il quale ha ritrovato finalmente la serenità perduta: “Sono riuscita ad andare a Medjugorje lo scorso anno, con il cuore pieno di speranza, e con la certezza che mia figlia era felice con Gesù e Maria. Sul Krisevac, alla 4a stazione della Via Crucis, dove Gesù incontra sua madre, il mio sguardo fu attirato da un riflesso brillante di una pietra e vidi chiaramente in quel riflesso la mia piccola adorata figlia, sorridente come sempre. Scoppiai in singhiozzi. I singhiozzi durarono a lungo. Quando mi ripresi, avevo ritrovato la pace e la serenità nel fondo del mio cuore. Il dolore era scomparso! Sono riuscita a perdonare mio marito e coloro che mi avevano fatto del male. Ero guarita! Adesso, lodo e ringrazio Gesù e Maria ogni giorno”.
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