In occasione dell’Anno della Misericordia, per volontà di papa Francesco, il vescovo di Pontoise e “Guardiano della Santa Tunica”, Stanislas Lalanne, ha stabilito un’ostensione eccezionale dell’indumento che Gesù di Nazareth avrebbe indossato prima della crocifissione.
L’ultima esposizione pubblica risale al 1986, quando furono 80.000 i pellegrini giunti a vedere la tunica.
Quest’anno, l’ostensione coinciderà con i 150 anni della basilica e con il 50º anniversario della diocesi francese di Pontoise.
Il responsabile della basilica, Guy-Emmanuel Cariot, si prepara a ricevere “più di 150.000 pellegrini nel 2016”.
La reliquia si venera in Francia da un millennio, e ha avuto pellegrini illustri come i re di Francia Luigi VII, San Luigi, Francesco I, Enrico III, Luigi XIII e le regine Maria de’ Medici e Anna d’Austria.
“Sulla mia tunica han gettato la sorte”
La tunica, originariamente di un solo pezzo, corrisponde alla descrizione che se ne fa nel Vangelo secondo San Giovanni (Gv 19, 23-24):
“I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così”.
La tunica è stata lacerata durante la Rivoluzione. Il parroco di Argenteuil la tagliò in vari pezzi e l’affidò ai fedeli per sfuggire alla confisca dei beni della Chiesa.
Il sacerdote venne incarcerato per due anni, e una volta liberato ricompose la reliquia come meglio poté, ma alcuni pezzi dell’indumento non vennero mai ritrovati.
In Francia da Carlo Magno
La Tunica di Argenteuil sarebbe giunta in Francia nell’800, anno dell’incoronazione di Carlo Magno, offerta come dono al nuovo imperatore dall’imperatrice Irene di Costantinopoli.
Fu lo stesso Carlo Magno ad affidare la custodia della reliquia al monastero dell’Umiltà di Nostra Signora di Argenteuil, di cui sua figlia Theodrade era priora.
Da allora la tunica ha attraversato varie peripezie: nascosta dai normanni in un muro, ritrovata dai benedettini di Saint Denis…
La sua ultima avventura risale al 1983: rubata da uno sconosciuto, venne restituita misteriosamente con la promessa di non denunciare mai il ladro.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
fonte: aleteia
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