C’è un vizio al giorno d’oggi che colpisce più degli altri le persone di ogni età, un vizio che condiziona ogni aspetto della nostra giornata: la vanità.
Tra i vizi che caratterizzano la nostra vita, la vanità è forse quello maggiormente diffuso. Si comincia spesso con il provare piacere per una lode ricevuta, magari per aver compiuto un buon lavoro, aver studiato come si deve una lezione o aver effettuato un’azione degna di nota e di ammirazione. Quando qualcuno ci rivolge le proprie lodi non possiamo non provare orgoglio, un sentimento sano che rimane tale se la sensazione provata in quella occasione non si tramuta in una dipendenza dall’approvazione altrui. Il cristiano sa che la lode è una ricompensa che va ottenuta per un’azione meritevole e che, in quanto tale, non va ricercata.
Accade però sempre più spesso, e di questo sono colpevoli i social media, che le nuove generazioni vadano alla ricerca di una lode continua, molte volte dovuta non a comportamenti degni di nota, ma al semplice fatto di apparire. Accade così che ci sono giovani che vengono adulati per l’aspetto fisico, per uno scatto particolarmente provocante, per aver condiviso la foto di un cane o per aver commentato in maniera socialmente approvata una data situazione politica o un fatto di cronaca.
La vanità, un vizio alimentato dai social media che genera inciviltà politica
La possibilità di essere costantemente in vista grazie alla diffusione di contenuti pubblici sul web ha generato un sistema di soddisfacimento della vanità e di ricerca di consenso. Molte volte ci sono utenti del web che condividono foto, filmati, e pensieri con il solo intento di ottenere una gratificazione da parte di altri, ottenere il consenso per ciò che pensano, sono o fanno. L’averlo ottenuto porta ad una costante ricerca di questa gratificazione ed in alcuni casi a fenomeni di inciviltà politica e sociale.
Un esempio calzante è quanto sta capitando ormai da anni sulla questione migranti, da un lato ci sono persone accecate dall’odio (la maggior parte) che, gonfiati nell’ego dall’approvazione della folla social, scrivono frasi di assoluta cattiveria sui migranti, dall’altro ci sono quelli che, accecati da una finta sete di giustizia, difendono qualsiasi azione, anche quella più abietta, pur di ottenere il consenso del proprio pubblico.
Tale atteggiamento rientra in ciò che Sant’Agostino chiamava “Vanagloria” ed è ciò da cui tutti i cristiani si dovrebbero tenere lontani. Di tale atteggiamento ha parlato anche San Giovanni Climaco che a riguardo diceva: “Un uomo vanaglorioso è un credente idolatra: apparentemente onora Dio, ma in realtà vuole compiacere non Dio ma gli uomini”, riferendosi a chi compiva buone azioni per essere visto, chissà cosa direbbe adesso osservando chi compie azioni a volte vuote e a volte indegne solo per la ricerca dell’approvazione.
Luca Scapatello