Non possiamo essere fieri di tutto.
Il Festival di Sanremo 2018 è giunto alla conclusione, dopo 5 lunghe serate.
La città dei fuori e della canzone italiana pare abbia regalato grandi emozioni al pubblico, che attendeva trepidante la performance di Claudio Baglioni & Company.
Gli ascoltatori sembrano aver gradito le canzoni e anche i vestiti della Hunziker.
Ma, si sa, siamo in un periodo che preannuncia le elezioni parlamentari e, secondo la par condicio, nonché per la natura stessa della manifestazione canora su citata (di intrattenimento puro), certe prese di posizione politiche si sono felicemente evitate. Fino a un certo punto, almeno.
Sarebbe stato rispettoso e di buon gusto, che tutti lo avessero fatto, ma, durante la conferenza stampa, la Vanoni ha dichiarato: “Io le pagine dei giornali che parlano di politica non le leggo per nulla, non mi interessano, non mi interessa quello che dicono i politici. L’unica che seguo è Bonino e voterò per lei”. “Tre cose concrete, degli altri non sappiamo niente di concreto”, e si riferisce (tra l’altro, riducendo all’osso il programma della Bonino) alle leggi sull’aborto, sull’eutanasia e sul testamento biologico.
Anche la Vanoni, a 83 anni, era in gara a Sanremo e per la settima volta, ma non ha perso occasione per parlare di un argomento scottante e dibattuto.
Senza alcuna remora, ha detto di essere a favore delle leggi che porranno fine alla vita di tanti bambini innocenti e di altrettanti malati disperati.
E pensare che la sua canzone, quella che ha presentato con Bungaro e Pacifico, si intitola “Imparare ad amarsi”!
“Bisogna imparare ad amarsi in questa vita. Bisogna imparare a lasciarsi quando è finita e vivere ogni istante fino all’ultima emozione. Così saremo vivi.
Bisogna imparare ad amarsi, bisogna imparare a lasciarsi. Bisogna imparare ad amarsi, a perdonarsi”.
Eh, già! ma, dunque, perché “questa vita” non dovrebbe essere concessa a tutti? Antonella Sanicanti