Pochi lo sanno, ma c’è un Sommo Pontefice che è arrivato persino ad implorare l’aiuto direttamente dal Purgatorio a una Santa monaca e per una ragione ben precisa.
Il suo Pontificato è durato pochissimi anni, e nonostante ciò si tratta di uno dei Papi più influenti e importanti della sua epoca.
Parliamo di Papa Innocenzo III, il cui Pontificato è durato dal 1198 al 1216 e in quegli stessi anni ha concesso a San Francesco d’Assisi e al suo piccolo gruppo di seguaci il permesso di fondare l’Ordine dei Frati Minori, giunto fino ad oggi come uno dei più importanti dell’intera cristianità.
Chi era Innocenzo III e cosa accadde
Oltre a questo, Innocenzo III ha convocato il Concilio Lateranense IV che ha definito dal punto di vista dogmatico nientemeno che la dottrina della transustanziazione. In tutto ciò ha combattuto con ogni energia l’eresia in Europa, e ha fatto di tutto per respingere le invasioni musulmane nel Vecchio continente.
Riguardo a lui si narra però anche di un fatto a dir poco sorprendente, relativo al periodo in cui, secondo il credo cattolico, un cattolico sta per andare in Paradiso ma è costretto ad andare prima in purgatorio, a causa dei peccati che ha commesso in vita e che gli procurano delle vere e proprie punizioni temporali eccezionali.
Lì, nel purgatorio, i cristiani vengono purificati per Grazia di Cristo e in questo modo saranno pronti per arrivare, al termine del loro percorso, al cospetto del Signore per l’eternità. Ebbene, si dice che nel momento della sua morte, Papa Innocenzo III sia apparso di fronte a una importante ma poco conosciuta santa, Lutgarda di Tongres.
La visione che ebbe la mistica Santa Lutgarda
Santa Lutgarda fu una monaca cristiana fiamminga oggi ricordata come una delle più grandi mistiche del medioevo, per il fatto che ricevette numerose visioni della passione. Miracoli e visioni segnarono la vita terrena, insieme al suo insegnamento di fuoco, tanto che ancora oggi viene presa a simbolo del nazionalismo fiammingo a causa del suo linguaggio.
Nel 1216, poco prima di passare a miglior vita, Papa Innocenzo III si presentò davanti a lei avvolto dalle fiamme. Subito il Papa la ringraziò per le preghiere rivoltegli durante la sua vita, ma le rivelò un altro dettaglio molto particolare. Le spiegò che non era ancora andato in Paradiso, ma che al contrario si trovava in Purgatorio, dove sarebbe stato nientemeno che fino alla fine del mondo.
Dio lo stava infatti punendo per le sue colpe con il fuoco purificatore. Queste erano in particolare tre. La prima era quella di non avere mai voluto chinare il capo durante la recita del Credo Niceno, e quindi di avere peccato di superbia rifiutando di essere umile. Delle altre due colpe, invece, non vi è conoscenza.
La battuta simbolica del cardinale
“Quanto è terribile! e durerà per secoli, a meno che voi non mi soccorriate. In nome di Maria, che mi ottenne il favore di venire a pregarvi, aiutatemi!”, fu quanto disse Innocenzo III alla santa, prima di scomparire. La mistica, del tutto spaventata, raccontò in un batter d’occhio la vicenda alle sue consorelle e subito si mise a pregare fervidamente per l’anima del Pontefice.
Emblematica la battuta che pronunciò in futuro il cardinale Roberto Bellarmino. “Se un Papa così degno di encomio […] si trova sottoposto ai più orribili tormenti fino al Giorno del Giudizio, quale prelato non trepida?”.