Da qualche anno a questa parte la domenica, prima giorno di riposo per tutti i lavoratori, è diventato un giorno lavorativo come un altro. A questa prassi, nata principalmente per le esigenze dei centri commerciali, si oppone fermamente il consiglio provinciale di Bolzano che lo scorso novembre ha approvato all’unanimità una mozione contro il lavoro domenicale e durante le festività.
La decisione in controtendenza con il resto d’Italia e del mondo l’ha spiegata Andrea Poder, rappresentante della destra tirolese che ha presentato la mozione alla consulta: “Noi siamo vicini all’Austria e al mondo tedesco: lì i negozi, di domenica, sono chiusi e vivono benissimo”. Il politico sa che ci sono lavori che fanno eccezione come il medico o come i gestori degli alberghi e dei ristoranti nelle località turistiche, ma sottolinea come l’acquisto di indumenti di domenica sia esclusivamente un capriccio: “Un paio di mutande possiamo benissimo comprarlo il venerdì o il sabato: perché dobbiamo andare nei negozi di abbigliamento di domenica? Perché dobbiamo passare le giornate di festa nei centri commerciali? Bisogna recuperare il rispetto per le festività religiose e per la famiglia: ci stiamo distruggendo”.
Alto Adige, lotta per la domenica libera dal lavoro nel rispetto della tradizione
Da circa un anno ormai ci sono sindacati e associazione religiose che lavarono di concerto all’interno del movimento ‘Alleanza per la domenica libera dal lavoro’. Composta da tutti i sindacati dei lavoratori del Trentino e dai membri della Diocesi di Bolzano-Bressanone, l’associazione chiede il rispetto della sacralità della domenica, un diritto che nasce da lontano e che questi prendono addirittura dall’editto di Costantino che ha posto le basi per una domenica libera dal lavoro e dedicata esclusivamente alla spiritualità. Nei prossimi mesi verrà proposto un vero e proprio disegno di legge che sancirà il riposo domenicale, chissà che le altre città d’Italia non prendano esempio e aboliscano la domenica lavorativa in favore del riposo, della famiglia e delle spiritualità.
Luca Scapatello