Laos: la polizia irrompe nelle chiese durante le festività natalizie ed arresta sette cristiani per aver professato il proprio culto.
La discriminazione religiosa ai danni dei fedeli cristiani nei Paesi asiatici non si interrompe nemmeno durante le celebrazioni natalizie. L’ultimo increscioso episodio di discriminazione si è verificato nel Laos dove la polizia ha fatto irruzione in alcuni luogo di culto cristiani per interrompere le celebrazioni natalizie ed arrestare i fedeli che celebravano la nascita di Gesù Cristo. La notizia di tale violazione dei diritti religiosi garantiti dalla Costituzione del Laos e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici firmata dal Paese asiatico è stata comunicata dalla Ong ‘Human Rights Watch for Lao Religious Freedom‘ all’agenzia Fides che l’ha divulgata nel mondo.
Laos: polizia interrompe celebrazione natalizia e arresta 7 cristiani
Secondo quanto appreso nove agenti del distretto di Phin sono entrati in una chiesetta cristiana di Nakanong interrompendo la funzione religiosa che si stava tenendo. Gli agenti hanno quindi preso in custodia 3 leader cristiani evangelici, poi hanno distrutto il palco, tagliato la corrente elettrica, distrutto l’impianto audio e sequestrato i cellulari. In un secondo raid sono stati arrestati anche quattro cattolici. Per tutti loro l’accusa è di aver organizzato la manifestazione religiosa senza il previo permesso.
Avvalendosi della collaborazione dell’agendia Fides, l’Ong che ha denunciato la violazione dei diritti di queste persone chiede che il governo del Laos rispetti il diritto a professare qualsiasi confessione religiosa sancito dalla costituzione e, di conseguenza, la scarcerazione dei sette cristiani arrestati senza motivazione legale alcuna. Infine viene chiesto al governo di risarcire la Chiesa e la comunità cristiana dei danni materiali e morali subiti in seguito all’incursione degli agenti.
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Luca Scapatello