La profonda confessione dell’erede della famiglia Agnelli Lapo Elkann: la sofferenza, l’amore non percepito e la fede che lo ha salvato dal baratro.
L’erede della famiglia Agnelli, Lapo Elkann, ha confessato alcuni aspetti privati legati alla sua religiosità durante una trasmissione di Domenica In, condotta da Mara Venier. La sua vita turbolenta è infatti ben nota a tutte le cronache ormai da tempo, tuttavia ciò non significhi che il Signore non lasci aperta la sua porta per il riscatto. Tutt’altro.
Gesù infatti lo spiegò chiaramente, come si legge nel Vangelo di Matteo (9,9-13): “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Così, intervistato dalla Venier, Lapo ha raccontato le scelte di solidarietà verso il prossimo a cui lo hanno condotto i suoi errori del passato. Mara gli ha risposto confessandogli di vedere una nuova luce nei suoi occhi. Una serenità cioè da cui, molto probabilmente, l’erede della famiglia Agnelli ha vissuto molto lontano. Almeno in determinati frangenti della sua vita.
“Il Lapo di prima era un Lapo che non stava bene con se stesso e aveva bisogno di riconoscimenti esterni, oggi non mi interessa”, ha confidato lo stesso Elkann, fratello tra gli altri di John Elkann, attuale presidente del gruppo Fiat. “Mi interessa stare bene con me stessa e poi scaricare in maniera positiva questo mio benessere sulle attività che svolgo ogni giorno”.
Parlando della sua famiglia, e dell’amore che ha ricevuto dai suoi familiari, ha confidato con tono commosso che “ne ho avuto tanto e ho avuto difficoltà a recepirlo”. “Sembro molto sicuro di me stesso, ma sono insicuro. Tutto parte da bambino perché ero un bambino molto irrequieto, mi misero in collegio molti anni, ma questo mi ha indebolito”, ha raccontato.
“Da giovanissimo avevo buchi emotivi derivanti dalle mie insicurezze, le persone che circondano nella mia vita sia personalmente che professionalmente mi hanno supportato”. Le parole di Lapo sono la perfetta dimostrazione che dietro grandi ricchezze, molto spesso, si cela tutt’altro che la felicità.
Così, parlando di diversi suoi incidenti, si arriva al nocciolo della questione, al senso della sua esistenza, che è lo stesso di tutti gli uomini e donne di questa terra. La possibilità che il Signore offre a ciascuno di essere amati da Lui e da nessun’altro, di un amore puro e infinito che nulla a che vedere con le logiche di questa terra, né tantomeno con i beni materiali di cui si può disporre in questa vita.
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La verità, infatti, riporta alle parole di Gesù in Marco (10,24): “Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio“.
“Io credo in Dio e credo che in quel momento Dio mi abbia dato una nuova prospettiva di vita. Io credo che la luce venga da su, per questo amo ricordare i morti, ma perché li vedo come angeli custodi, come cavalieri della luce, gente che ti suggerisce dei cammini”, ha così commentato Elkann.
Giovanni Bernardi
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