Quando Gesù arriva al nostro cuore, lasciamoci stupire da lui e non lo rifiutiamo, facendolo soffrire: lui ha apparenze umili e sincere, da riconoscere.
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La Liturgia di oggi 12 Dicembre 2020
- SABATO DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO
Vieni, e fa’ risplendere il tuo volto su di noi,
o Signore, che siedi nei cieli,
e noi saremo salvi. (Cfr. Sal 79,4.2)
Prima Lettura
Elia ritornerà.
Dal libro di Siracide
Sir 48,1-4.9-11
In quei giorni, sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
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Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale – Dal Sal 79 (80)
R. Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. R.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. R.
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Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.
Il Vangelo di oggi Sabato 12 Dicembre 2020
Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
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Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
Lasciamoci stupire da Gesù – Il commento al Vangelo di oggi Sabato 12 Dicembre 2020
Secondo la tradizione ebraica, il Profeta Elia sarebbe dovuto ritornare prima dell’ultimo giorno, a riconciliare l’uomo con Dio. Eppure, dice Gesù, “Elia” è già in qualche modo tornato, nella persona di Giovanni il Battista: seppure siano due persone diverse, Giovanni il Battista come Elia ha cercato di annunciare la venuta di Dio e riconciliare il popolo con Lui, preparandogli la strada. Eppure la predicazione del Battista non è stata riconosciuta. Questo perché a volte si stenta a riconoscere la grandezza delle opere di Dio, per via dell’apparenza umile che Lui predilige per manifestarsi. Dio sceglie sempre i piccoli: Giovanni era vestito di una rozza tunica di peli di cammello e si cibava di cavallette e miele selvatico, vivendo nella totale povertà.
Agisce così Dio attraverso gli umili, mentre invece l’aspettativa dell’uomo verso cose grandi, maestose, di miracoli, di manifestazioni e risoluzioni semplici, cozza con il suo operato, che agisce nella fede e nell’adesione del cuore, più che nella ragione o nelle evidenze che non hanno bisogno di credere nulla.
“Non lodare un uomo per la sua bellezza e non detestare un uomo per il suo aspetto. L’ape è piccola tra gli esseri alati, ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci. Non ti vantare per le vesti che indossi e non insuperbirti nel giorno della gloria, perché stupende sono le opere del Signore, eppure esse sono nascoste agli uomini“ (Sir 11, 2-4).
Ecco come le apparenze umili di Gesù e dei suoi sono di grande ostacolo alla predicazione, insieme al fatto che, nella semplicità del Vangelo, Gesù sarà “segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti“ (Luca 2, 34). Proprio per motivi come questi, Gesù “dovrà soffrire”, cioè sarà crocefisso.
Lasciamoci sconvolgere e stupire da Gesù, che venga a toccare il nostro cuore stanco a ridargli forza, e che non trovi mai da parte di esso un rifiuto che lo farebbe soffrire ancora.