La fede sembra sempre al punto di svanire dal nostro mondo, un mondo pieno di scettici e non credenti, eppure ci sono ancora persone in grado di vivere esperienze di fede autentica come quella raccontata dalla giovane professoressa Stephanie ad ‘Aleteia’. Questa bella ragazza francese a dispetto di una professione avviata brillantemente e di un ambiente di coetanei fortemente orientati allo studio delle conoscenze umane ha deciso di mollare tutto e dedicarsi a Dio. Nelle prossime ore Stephanie entrerà nella comunità benedettina della Abbazia di Nostra Signora di Pesquiè, ad Ariege.
La sua non è una storia di conversione, la fede non l’ha mai abbandonata, si è solo sopita per qualche anno per tornare con maggior vigore nel 2005, quando sua sorella (che di fede viveva) è morta per andare alla giornata della gioventù a Colonia. Quasi ad onorare la scomparsa della sorella Stephanie si è riavvicinata a Dio, ha sentito l’impulso di andare a Messa ogni giorno, ma dopo qualche mese, il suo amore verso Dio, seppur immenso, è rientrato nella normalità e per qualche anno è tornata a frequentare la chiesa solo la domenica.
Nel 2008 Stephanie, quando aveva ancora diciotto anni, ha cominciato a pensare di intraprende un cammino da Suora, il suo amore per Dio era giorno per giorno sempre più forte, il suo desiderio era quello di vivere l’assoluto in prima persona e di dedicargli la sua esistenza, ma poi per un motivo o un altro desisteva. Per otto anni ha continuato la sua vita da adolescente e ragazza, frequentando l’università, ed ottenendo una cattedra in giovanissima età, tutto le andava alla grande, ma dentro di se sentiva un senso di incompiuto che non riusciva a spiegare. Ogni mattina chiedeva a Dio di orientare la sua vita, ma il momento decisivo si è presentato durante un ritiro spirituale: durante quel viaggio le fu chiaro quello che doveva fare e che non aveva mai avuto il coraggio di fare, dedicarsi pienamente a Dio.
Di ritorno dal viaggio è andata dalla direttrice della scuola presso cui lavorava per comunicarle la sua decisione, questa è rimasta basita ma di fronte a tanta risolutezza non ha potuto che augurarle il meglio. La famiglia di lei ha accolto la sua decisione con gioia (d’altronde conoscevano il suo desiderio sin da ragazzina) e si rammaricano solo di poterla vedere meno. Concluso il racconto, il redattore di Aleteia le chiede da chi è stata ispirata e Stephanie senza pensarci risponde:
“Santa Teresa mi ha aiutato a vivere il momento presente. Con lei ho preso coscienza della mia piccolezza davanti all’amore di Dio. Anche San Benedetto mi ha guidato da quando ho preso questa decisione il giorno della sua festa”.
Le seconda domanda riguarda la sua vita tutto quello che si lascia dietro (divertimenti, serate in discoteca, amici) e se non teme di poterne sentire la mancanza, la sua risposta è sinonimo di grande fede:
“Ad essere sincera mi sembrava tutto un po’ superficiale. Non è in questo che si trova la felicità, ma nelle relazioni profonde. La mia fede mi porta a non vivere in modo superficiale, perché non è in questo che è Dio. I momenti con la mia famiglia e i miei amici mi mancheranno e sono consapevole di rinunciare a molte cose, ma so che nell’abbazia troverò l’essenziale”.