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Latina, il dolore della zia delle bimbe uccise dal Carabiniere: “Due angeli”

(Websource/Archivio)

La strage compiuta dal Carabiniere Luigi Capasso a Cisterna Latina ha colpito l’intera nazione: l’uomo in fase di rottura con la moglie ha reagito violentemente alla volontà della donna di andare via di casa e portare con se le loro due figlie e le ha sparato barricandosi in casa con le due bambine. Il dolore, lo stato confusionale e la rabbia hanno accecato l’uomo che ha culminato la sua follia ponendo fine alla vita delle due figlie ed infine suicidandosi. Come sempre in questi casi gli italiani si sono associati alla rabbia ed al dolore dei parenti, distrutti dalla morte dei loro cari a causa di escalation di follia che forse poteva essere fermata.

Che Capasso e la moglie fossero in un periodo difficile della loro relazione era probabilmente noto a chi gli stava vicino e, col senno di poi, anche le intenzioni del carabiniere potevano essere intuite. L’uomo, infatti, aveva lanciato un avvertimento, un ultimo segnale di aiuto, attraverso la propria pagina Facebook scrivendo: “A volte ti prende la voglia di essere cattivo, ma purtroppo lo dici, ma poi non lo fai mai per il semplice motivo che cattivi si nasce. Inutile domandarsi perché le persone cattive arrivano a tanto: chi non conosce valori e sentimenti non lo capirà mai”.

Quel desiderio di essere violento, di sfogare quella rabbia che Capasso si illudeva fosse esclusiva delle persone che nascono malvagie alla fine ha prevalso. Nessuno può comprendere quale sia stato l’innesco di quella rabbia, l’evento che gli ha permesso di valicare quel confine che solo pochi giorni prima gli sembrava invalicabile. Adesso resta solo il dolore di chi a quelle persone voleva bene, a quelle bambine era legato da un sentimento di puro amore, come la zia che non ha potuto esimersi da un ultimo saluto pubblico alle nipotine: “Due angeli, anime mie”, scrive la donna ad evidenziare l’ingiustizia di una simile sorte.

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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