La Santa Sede, sull’onda dell’enciclica sull’ecologia di Papa Francesco, la Laudato Si’, ha deciso di supportare in maniera concreta l’impegno nella difesa del Creato. Partendo dalla testimonianza.
Ovvero assumendo atteggiamenti in linea con i consigli messi nero su bianco. tra le altre cose, dal Papa nella sua enciclica. Parliamo di giardini bio, di riciclo delle acque e del compost, dell’installazione del fotovoltaico, di una più intensa raccolta differenziata. Oppure di una nuova illuminazione di Piazza S. Pietro, del Colonnato del Bernini e dell’interno della Basilica di San Pietro che finora ha permesso un risparmio energetico tra il 70 e l’80 per cento.
Lo Stato della Città del Vaticano si è così assunta ufficialmente questo impegno concreto e morale. Viste infatti le tante iniziative nate sull’onda del testo di Francesco, il Vaticano non poteva tirarsi indietro. Da qui nasce anche la pubblicazione del documento elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale e intitolato “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’ ”.
Anche se in realtà le iniziative vaticano in questo ambito sono già in essere da tempo, addirittura da prima dell’inizio del Pontificato di Papa Francesco. Fu infatti Benedetto XVI a inaugurare la linea vaticana delle azioni rispettose del Creato, anche tra le mura dello Stato della Città del Vaticano.
Un documento che perciò, oggi, ha lo scopo di “rilanciare la ricchezza dei contenuti di un’Enciclica che, sebbene abbia compiuto da poco cinque anni, è ancora molto attuale. Come messo ancora più in luce dalla situazione mondiale determinata dalla pandemia da Covid-19”, ha spiegato il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segretaria di Stato, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher.
Lo ha fatto durante la conferenza che si è tenuta nella sala stampa vaticana, che ha riaperto i battenti dopo la quarantena cominciata a marzo. Il documento, ha spiegato, offre anche un ulteriore orientamento per quanto riguarda lo studio e le interpretazioni dell’Enciclica. Il tutto, promuovendo comportamenti ben precisi.
O meglio, promuovendo “elementi operativi che scaturiscono dalle riflessioni contenute in essa e minimizzandone i rischi di fraintendimento”. Tutto ciò anche allo scopo di favorire un lavoro integrato tra i vari dicasteri pontifici, volti a valorizzare l’attuazione della Laudato si’ in un lavoro di squadra.
Una parte importante del documento riguarda infine l’educazione, ha spiegato l’ arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Per questo si presentano delle schede per “stimolare educatori, docenti, studenti, ricercatori, giovani e adulti a far maturare la responsabilità verso la natura e l’ambiente. Per consegnare alle future generazioni un mondo e un’umanità migliori”.
Giovanni Bernardi
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