Laura Degan era una bambina molto speciale, morta a soli 7 anni a causa di una lunga malattia, che ha affrontato con fede straordinaria.
La vita è particolare, e non sempre riusciamo a comprendere quello che accade in questo mondo. Ciò, fa parte del mistero dell’esistenza, ma la fede in Dio può aiutarci ad andare oltre, a capire anche ciò che non ci appare chiaro. O comunque, ad affidarci a Lui senza remore, perché Lui conosce tutto e su questo non ci sono dubbi.
La storia di Laura Degan è una storia davvero molto commovente, un esempio di quella fede immensa che travolge ogni cosa e che è più forte di tutto. Ci sono bambini speciali che restano poco tempo sulla Terra, ma quel tempo può essere di ispirazione per tutti. La piccola Laura nacque il 13 dicembre 1987, a Padova. I suoi genitori, Paolo Degan e Paola Franceschetto, la fanno battezzare dal parroco don Rino, il 7 febbraio del 1988.
È descritta come una bimba dal carattere vivace, gioioso. In un’intervista di alcuni anni fa, rilasciata a Tv 2000, la madre, Paola, aveva raccontato che la sua nascita fu una grande felicità, soprattutto perché era la prima nipotina della famiglia. Era una bimba che combinava delle marachelle, tant’è che, racconta la sua mamma, «i pericoli erano sempre suoi».
Ma dopo due anni e mezzo, il 25 febbraio 1990, i medici scoprono una grave malattia della piccola, una forma molto rara di tumore dell’orbita. La sua famiglia inizia a pregare per la guarigione della piccola Laura. La bimba, un giorno, portata al Santuario di San Leopoldo, vive un primo episodio particolare. Un religioso, infatti, aveva dato alla madre della piccolo un lembo del saio del santo, e lei lo aveva poggiato sul volto di Laura. La bambina, si è messa in ginocchio, e ha iniziato a pregare il santo di aiutarla a guarire.
Dopodiché, la piccola subisce un intervento per via della neoplasia che aveva, al nosocomio padovano. Essendo in agitazione, chiede alla sua mamma di cantarle l’Ave Maria, e cade nel sonno.
Laura Degan chiese di ricevere la Prima Comunione:«Voleva Gesù vero»
Il tempo trascorreva e la piccola era sottoposta a lunghe cure, la sua vita era praticamente tra casa e ospedale. Nel frattempo andava alla scuola materna, e cresceva la sua fede. In una chiesa vicina a casa dei suoi, un parroco era solito, dopo la Messa, chiamare i bambini in sagrestia e dar loro un’ostia non consacrata.
Laura Degan (youtube, @Tv2000)-lalucedimaria.it
Un giorno, Laura chiese di fare la prima Comunione, voleva “Gesù vero“. Sapeva che nella Santa Comunione c’era Gesù. Quando i genitori hanno capito che non ci sarebbe stato più niente da fare, perché la scienza non avrebbe più potuto aiutarla, chiesero che la bimba potesse ricevere la Comunione, come era suo desiderio. E così, Laura iniziò a farla tutti i giorni.
Don Rino lasciò uno scritto, in cui parlava proprio della piccola Laura:«Quello che mi sorprendeva sempre in questa bambina di pochi anni non era tanto l’atteggiamento raccolto e consapevole che assumeva nel ricevere l’Eucaristia, quanto invece il silenzio e la solitudine che voleva attorno a sé: chiedeva di rimanere sola, di non essere disturbata. Certe cose non si percepiscono se non nel silenzio e con gli occhi del cuore».
Un altro toccante episodio, avvenne nel giardino di alcuni amici di famiglia, mentre si recitava il Rosario affinché Laura guarisse. La piccola stava ormai perdendo la vista, ma quel giorno esclamò improvvisamente:«Vedo un Angelo!». Da quel momento lo vide fino all’ultimo giorno di vita.
Ricevette in seguito la Santa Cresima e poi perse totalmente la vista, ma non si lamentò. Laura chiese a sua madre di recarsi ogni giorno alla Santa Messa, perché così i suoi mali si riducevano. Il fatto che la madre fosse in Chiesa la rendeva serena ed era certa che non le sarebbe occorso niente di male.
Una notte pianse molto, perché diceva di vedere dei fasci di luce molto forti, ma la stanza era buia. Al muro, però, c’era un’immagine di Gesù Misericordioso, da cui probabilmente sarebbero potuti scaturire tali fasci di luce. Forse erano i fasci di luce di cui parlava Laura?
Accadeva anche che Laura amasse ascoltare la voce di Padre Pio, su cassetta, quando non riusciva a dormire. La piccola parlava con Gesù, con Maria, col suo Angelo custode, finché l’11 settembre 1994, sua madre posò una foto di padre Pio sulla gola della bimba. Laura volò in Cielo.