LA PRIMA GUARIGIONE
La prima guarigione che avviene durante la Celebrazione Eucaristica è: la Guarigione dell’anima. La guarigione dell’anima che il Signore mi dà e mi concede nell’Atto penitenziale. L’atto penitenziale, all’inizio della Messa, è quell’atto per il quale io vengo chiamato a chiedere perdono dei miei peccati. E’ chiaro che questo atto iniziale, non sostituisce la Confessione! Se io ho un peccato grave DEVO andarmi a confessare! Non posso accedere alla Comunione !
La Confessione Sacramentale rimette i peccati gravi quando ho perduto la grazia. Allora, per tornare in grazia, io mi devo confessare. Ma se non vi è in me la coscienza di peccati gravi che posso aver commesso, se non ho fatto peccati mortali, ho comunque la coscienza di avere bisogno del perdono, cioè io all’inizio della Messa prendo in mano i miei limiti, prendo in mano le mie deficienze, chiamiamole così, le mie malattie spirituali.
Chi, di voi, non è soggetto mai a queste debolezze, a queste passioni: all’ira, all’invidia, alla gelosia, alla gola, alle passioni della carne? Chi non conosce questi fremiti interiori?
Ci sono sempre, per cui, all’inizio della S. Messa, ecco che io porto davanti al Signore questo mio pacchetto, con cui faccio i conti quotidianamente, e chiedo immediatamente di essere perdonato da tutte queste, tant’è che il sacerdote, alla fine dell’atto penitenziale, dice queste parole: “Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, PERDONI i nostri peccati…”, quindi il Sacerdote chiede al Padre, a Dio, il perdono delle colpe.
Quali colpe? Di quelle che l’assemblea, nel silenzio, riconosce, e per le quali chiede perdono. Ecco quindi che il sacerdote dà un perdono a tutti, una sorta di assoluzione di questa nostra malattia spirituale, piccole malattie spirituali, o grandi che siano, perché Gesù è venuto nel mondo non per guarire il solo corpo ma per guarire prima di tutto l’anima.
Avete presente quel famoso episodio in cui gli uomini calano dal tetto della casa il paralitico e lo portano da Gesù sperando che questo Gesù, famoso per aver guarito tante persone i giorni precedenti, immediatamente gli dica: “Ecco, che atto di fede che hai fatto! Alzati in piedi: Io ti guarisco!” ?
Ma Gesù invece gli dice: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. E basta. E si mette lì in silenzio e non dice altro. Prima di vedere la faccia un po’ delusa del malato e anche di quelli che hanno scoperchiato il tetto.
Comunque questo malato arriva lì. Gesù lo guarda e gli dice: “Ti sono rimessi i peccati”. Ecco la funzione di Cristo.
Il Battista l’aveva detto, poco tempo prima: “Ecco l’Agnello di Dio! Ecco Colui che toglie i peccati del mondo”. Questo è venuto a fare Dio nella terra, Dio nel mondo.
Gesù cancella i peccati con il suo sangue prezioso.
Quando la S. Messa veniva celebrata in latino, prima del Concilio, la cosiddetta S. Messa di Pio V, questa parte penitenziale era molto più lunga. C’era l’aspersione dell’acqua. Tutte le volte il sacerdote faceva il giro della Chiesa aspergendo con l’acqua. All’inizio, appena entrato, diceva: “Aspergimi con issopo, Signore, e sarò mondato. Lavami e sarò più bianco della neve”.
E poi tornava all’Altare e diceva altre preghiere: “Manifestaci, Signore, la Tua Misericordia, etc.”. Poi il “Confiteor”, per esempio, lo diceva due volte, una volta per sè e poi una volta per il popolo. Poi saliva sull’Altare, e quando saliva sull’Altare diceva altre preghiere, pronunciandole sottovoce: “Togli a noi, Signore, le nostre iniquità affinché con anima pura possiamo entrare nel Santo dei Santi”.
Poi baciava l’Altare in segno dell’amore con cui il sacerdote bacia le sacre reliquie dell’Altare e poi finalmente di nuovo il “Kyrie”: “Kyrie Eleison, Christe Eleison”. Lo diceva 9 volte. Ed era la parte iniziale della Messa che forse faceva entrare un po’ meglio in questa prima guarigione che è la liberazione dell’anima.
È importante sapere che la parte iniziale della S. Messa non è semplicemente un rito introduttivo, tant’è vero che se arrivi in ritardo alla Messa ti perdi questa prima guarigione, la liberazione dell’anima.
“Signore, adesso siamo qui davanti a Te, seduti o in piedi, e mettiamo davanti a Te tutte le nostre colpe”. È una sorta di lavaggio iniziale. Se voi dovete andare a una festa cercate di andare belli, vestiti e profumati. Ebbene, questo profumo ce lo dà proprio l’atto penitenziale!
C’è una bella parabola nel Vangelo, tutti lì che mangiano e c’è uno che non ha l’abito nuziale. Allora il Signore gli dice: “Amico, come hai potuto entrare, senza abito nuziale?”. Questo rimane lì, non sa cosa dire. E allora il padrone della mensa dice ai servi: “Gettatelo fuori!”.
E Lì veramente siamo toccati da Gesù che ci dice: “Ti sono rimesse le colpe”.
Ogni volta che io vivo la Messa mi accosto, mi avvicino alla Messa come un malato, come una persona che ha bisogno di GUARIGIONE. Quindi non si tratta soltanto appunto di andare ad una Messa particolare ma tutte le volte che celebro o che vivo la S. Messa io ricevo la guarigione. Dipende proprio DALLA FEDE con cui io partecipo alla Messa.
Certo, se non chiedo nulla e se non partecipo se non lontanamente e distrattamente, è chiaro che non mi viene nulla. Ma se invece celebro, vivo ed entro dentro il Mistero Eucaristico, ricevo BEN 5 GUARIGIONI.
Ci vuole una grande fede ed una grande attenzione. La fede è l’atto per la quale io entro nella Messa, e l’attenzione è l’atto per il quale le mie facoltà umane, la mia intelligenza, la mia bontà, la mia attenzione esteriore viene presa dal Mistero che sto celebrando.