La preghiera è il momento più bello e più alto per un cristiano che ha l’occasione di stare tu per tu con il Signore. Ecco le preziose indicazioni di San Benedetto da rispettare per una buona preghiera.
Oggi, 11 luglio, si festeggia San Benedetto da Norcia e, proprio grazie a lui, abbiamo ricevuto delle buone regole per vivere al meglio la preghiera.
Come pregare bene?
È stato uno dei Padri della Chiesa, fondatore del monachesimo e, al tempo stesso, ha basato la sua vita e quella dei suoi monaci su di una regola: “Ora et Labora”, ovvero “prega e lavora”. La preghiera: sempre al centro e prima di ogni cosa. Ogni nostra quotidiana azione si inizi sempre nel nome del Signore e con l’aiuto del Signore.
Nella regola di San Benedetto, esistono ben 11 capitoli riguardanti la preghiera, su come pregare e soprattutto come predisporsi alla preghiera stessa. Perché non è solo l’anima che ne giova dalla preghiera, ma anche il corpo. Sono alcuni passaggi che, se seguiti con semplicità come vengono proposti dal Santo stesso, anche noi possiamo trovare giovamento e nutrimento per l’anima dal nostro quotidiano dialogo con Dio.
A partire da una vera e propria cura del tempo, così come amava definirla lo stesso San Benedetto.
Ecco quali sono queste 5 regole:
- Dare appuntamento alla preghiera pregare fatto, fin quando possibile, sempre alla stessa ora del giorno. Scandiamo la nostra vita anche seguendo i ritmi che Dio stesso ci dà. Se pensiamo di rimandare il tempo della preghiera per lasciare spazio a cose più futili e meno importanti, questi, stiamo certi, non arriverà mai. E alla fine della giornata, ci ritroveremo senza aver pregato mai. Il tempo della preghiera va cercato, non è lui, di certo, che ci viene incontro;
- Il luogo per la preghiera: di certo, non sempre siamo nelle vicinanze di una chiesa o abbiamo a disposizione una cappella dove incontrare il Signore. Anche la nostra stanza può essere il luogo dove pregare. Ogni cristiano ha un’immagine sacra nella propria casa. Ecco: basta raccogliersi in preghiera davanti a lei, senza farsi distrarre da ciò che c’è intorno. Anche quello è un validissimo momento di preghiera;
- Dio deve essere sempre nella nostra vita. Non siamo cristiani solo a parole, ma anche con i fatti. La preghiera è essenziale sì, ma a volte, bisogna arricchirla. Anche semplicemente portando un’immaginetta sacra nel nostro portafoglio, un piccolo rosario con noi (non come una catena inutile al collo…intendiamoci, ma come un oggetto che ci aiuti alla preghiera. Va sempre rispettato), che ci accompagni nella preghiera quotidiana;
- La preghiera sia semplice. Dio non ha bisogno di frasi ad effetto, di preghiere particolari o complesse. Lui legge nel nostro cuore, sa subito di cosa abbiamo bisogno. La preghiera umile, fatta con il cuore a lui aperto, è ciò che a Lui è più gradito;
- Semplice e pura: così sia la nostra preghiera. Nulla che ci distragga attorno, ma tutta la semplicità a Lui gradita. Che venga direttamente dal nostro cuore.
Poche regole, da secoli fatte, ma sempre valide che ci aiutano a trovare lo spazio giusto, il momento sempre perfetto, l’animo giusto e, soprattutto le parole più semplici e spontanee, per parlare con Dio e per rivolgere a Lui la nostra preghiera, la nostra richiesta.
Attraverso l’aiuto di questo Santo, siamo certi che la nostra invocazione sarà pienamente accolta dall’Onnipotente.