La preghiera è il momento più bello e più alto per un cristiano che ha l’occasione di stare tu per tu con il Signore. Ecco le preziose indicazioni di San Benedetto da rispettare per una buona preghiera.
Oggi, 11 luglio, si festeggia San Benedetto da Norcia e, proprio grazie a lui, abbiamo ricevuto delle buone regole per vivere al meglio la preghiera.
È stato uno dei Padri della Chiesa, fondatore del monachesimo e, al tempo stesso, ha basato la sua vita e quella dei suoi monaci su di una regola: “Ora et Labora”, ovvero “prega e lavora”. La preghiera: sempre al centro e prima di ogni cosa. Ogni nostra quotidiana azione si inizi sempre nel nome del Signore e con l’aiuto del Signore.
Nella regola di San Benedetto, esistono ben 11 capitoli riguardanti la preghiera, su come pregare e soprattutto come predisporsi alla preghiera stessa. Perché non è solo l’anima che ne giova dalla preghiera, ma anche il corpo. Sono alcuni passaggi che, se seguiti con semplicità come vengono proposti dal Santo stesso, anche noi possiamo trovare giovamento e nutrimento per l’anima dal nostro quotidiano dialogo con Dio.
A partire da una vera e propria cura del tempo, così come amava definirla lo stesso San Benedetto.
Poche regole, da secoli fatte, ma sempre valide che ci aiutano a trovare lo spazio giusto, il momento sempre perfetto, l’animo giusto e, soprattutto le parole più semplici e spontanee, per parlare con Dio e per rivolgere a Lui la nostra preghiera, la nostra richiesta.
Attraverso l’aiuto di questo Santo, siamo certi che la nostra invocazione sarà pienamente accolta dall’Onnipotente.
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