Alicja Lenczewska nasce nel 1934 a Varsavia (Polonia). La sua infanzia viene turbata dall’invasione nazista del 1939 durante la quale muore il padre e la madre è costretta a portare lei e suo fratello nella città di Rzeszów. Gli anni della guerra furono particolarmente difficili, ma nel 1946, finito il conflitto, comincia una vita fatta di speranza nel futuro: Alicja con il fratello e la madre si trasferiscono a Stettino, qui completa gli studi inferiori e superiori e si iscrive all’università cullando il desiderio di diventare un’insegnante.
Una volta conseguita la laurea Alicja si trasferisce a Bana, dove comincia ad insegnare e si allontana dalla fede cattolica insegnatale dalla madre per entrare a far parte del partito comunista. Fu un periodo florido a livello professionale, oltre alla prima esperienza di insegnamento, infatti, ha pure conseguito un master in pedagogia a Danzica, in seguito al quale ha ottenuto un posto fisso come insegnante proprio a Stettino, dove vivevano i suoi cari. Nel 1975 cominciarono i problemi di salute della madre, Alicja si prese cura di lei fino al 1984 anno in cui la donna morì.
La morte della madre è stato un duro colpo per la Lenczewska che cominciò a ridefinire la propria vita sul piano spirituale e nel 1985 andò in ritiro a Gostyn. Proprio durante questo ritiro, durante una confessione, ricevette il dono delle conversazioni e degli incontri mistici con Gesù. Questo dono durò fino al giorno della sua morte (avvenuta nel 2012) e parte dei messaggi che Cristo le diede sono stati annotati in due libri intitolati: Testimonianza e Una parola d’istruzione. Grazie alla ricezione del dono, la donna abbandonò i propositi matrimoniali e si dedicò completamente ad aiutare il prossimo. Il suo impegno nel sociale lo si può riassumere in una frase che Alicja diceva spesso: “La magnitudine di un amore grande e unico, di fronte al quale si può solo piangere per l’ingratitudine di qualcuno”.
Tutte le conversazioni avute con Gesù sono annotate in quaderni personali. Le note sono state approvate personalmente dai vescovi di Stettino, i quali, riconoscendone la veridicità, ne hanno permesso la pubblicazione. Negli ultimi anni, le conversazioni andarono diradandosi fino quasi a scomparire, fatto questo che la rese sofferente negli ultimi giorni di vita che trascorse in un ospizio dove morì il 5 gennaio 2012 a causa di un cancro.
Luca Scapatello