Dopo il parroco che abolisce il credo e quello che che non celebra la solennità del Natale e del Capodanno, arrivano le dichiarazioni secondo noi fuori luogo, di Don Mazzi che per altro non è nuovo a certi exploit . Ma a tutto c’è un limite, si possono avere idee diverse ma non si possono rinnegare magistero e tradizioni millenarie della Chiesa cattolica.
Ricordiamo che:
All’origine della tradizione cristiana vi è la persona stessa di Gesù di Nazareth che, convocando intorno a se un gruppo di discepoli, trasmette loro il suo proprio insegnamento perchè lo mantenessero integro e comunicassero a tutti coloro che avrebbero creduto alla loro predicazione. Il suo comando finale, infatti, si riassume in queste parole: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra; andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battenzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che io ho trasmesso a voi (Mt 28,18-20). Alla luce di questa parola, la comunità primitiva ha preso progressivamente coscienza del suo compito e della missione affidatale: trasmettere universalmente e in ogni tempo la parola di salvezza del Signore, così come Gesù stesso aveva trasmesso a lei la Parola del Padre. In questo processo, essa ha visto costantemente presente l’azione dello Spirito del Risorto che la accompagna nel mantenere integro e puro tutto ciò che il Maestro le ha affidato, e contemporaneamente, apre se stessa a creare una tradizione che esprima alle generazioni future la fede di sempre.
Un’apertura senza precedenti che farà discutere quella di don Antonio Mazzi, 88 anni, fondatore della Comunità Exodus che commentando il caso di un sacerdote Achille Melegari – 57 anni, dopo aver dato le dimissioni da prete, nei mesi scorsi, ora si sposerà nel Comune di Tizzano Val Parma – ha detto: “Non mi scandalizza affatto. Credo non debba essere un problema. Capisco che per tanti possa essere una bomba, ma dovrebbe diventare un fatto normale. Io lascerei libertà di scelta ai parroci di potersi sposare”.
Come riporta bergamonews
Da don Mazzi arriva una netta apertura alla possibilità del matrimonio per i preti.
“Ci rendiamo conto che il celibato e la verginità dei sacerdoti risale al Concilio di Trento? Di che parliamo, su… La verità è che oggi i preti sono disorientati, così come lo sono i cardinali e il Vaticano stesso”.
Per il sacerdote serve “una rivoluzione” e bisognerà “abolire la parola prete, sostituendola con quella di pastore. I tempi sono cambiati”.
Un’altra struttura da abolire, secondo don Mazzi, sono i seminari: “I parroci vengono indottrinati come polli. Non siamo impiegati delle Poste”.
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