Vi riportiamo di seguito la risposta di Padre Edward McNamara, esimio professore di Liturgia all’Ateneo Potificio Regina Apostolorum di Roma, ad un fedele che gli chiede se la Messa può essere officiata per ragioni diverse a quella del suffragio dei defunti, come ad esempio benedire una determinata associazione, far superare la depressione ad una singola persona etc.
La risposta di Padre McNamara è un secco “si” che viene approfondita da una disamina delle basi della Messa e del ruolo del sacerdote in essa. Innanzi tutto bisogna ricordare che ogni qualvolta viene officiata una Messa ne derivano tre benefici: uno per la Chiesa stessa che è generale, uno per il sacerdote e la sua intenzione che è quello particolare, ed infine quello per il fedele o il sacerdote stesso che è personale. La distinzione tra particolare e personale è fondamentale per comprendere le differenziazioni tra gli ultimi due, per questo Padre McNamara dice: “L’intenzione per cui il sacerdote accetta un’offerta non costituisce la propria intenzione personale ma la sua intenzione come sacerdote, cioè come ministro del sacrificio”.
Approfondendo il discorso legato all’offerta ed all’intenzione del parroco che l’accetta, Padre McNamara spiega che questo nell’accettare un offerta per una Messa, non solo si impegna a celebrarla seguendo le intenzioni dell’offerente, ma offre a sua volta la Messa stessa, il che corrisponde ad unire la propria intenzione a quella del richiedente.
Chiarito il ruolo del sacerdote a livello personale e in funzione del suo ruolo istituzionale all’interno della Messa, il teologo si sofferma sulle tipologie di Messe approvate dalla tradizione ecclesiastica (chiamate Messe Rituali) e sottolinea come possa essere accettata qualsiasi richiesta pia.
Le “Messe rituali” sono dirette solitamente: ai battezzati, cresimati, sposati, ordinati, coloro che hanno ricevuto l’unzione degli infermi, hanno preso i voti, o ricevuto un ministero. A queste si uniscono le Messe per varie necessità che vengono offerte generalmente “Per la Chiesa, per il Papa o il vescovo locale, per la loro elezione durante una Sede Vacante, per un concilio o sinodo, per i sacerdoti o per il sacerdote celebrante stesso, per i ministri, per il laicato, per gli anniversari di matrimonio, ordinazioni o professioni, per l’unità dei cristiani, per la riconciliazione, per i cristiani perseguitati e per i loro oppressori”.
Insomma le Messe possono essere celebrate per una ampia gamma di offerte, tanto che, oltre alle tipologie sopracitate, viene lasciato spazio ad un ultima categoria di Messa, quella per ogni necessità. Quest’ultima categoria ricopre gli eventuali buchi lasciati dalla legge canonica, in questi casi sta al Sacerdote decidere se sia il caso di officiare la Messa o rifiutarsi, questo perché, sebbene è lapalissiano che un intenzione non pia verrà scartata in automatico, anche una buona intenzione può essere ritenuta frivola e non degna di una Messa, come ad esempio la vittoria del campionato di calcio da parte della propria squadra del cuore.