Il Sacro Cuore di Gesù è il tabernacolo di ogni amore, pace e gioia, e proprio ad esso è legata questa Grande promessa. C’è una forte testimonianza da tenere in considerazione che ne rafforza ancor più l’importanza.
In esso è contenuta la sua misericordia ed ogni delizia spirituale. Gesù sulla Croce ci ha donato sé stesso, ci ha donato tutto il suo cuore. Esso è stato squarciato con una lancia e da cui sono usciti acqua e fino all’ultima goccia del suo sangue.
Gesù ci ha donato il suo Sacro Cuore
Questo perché potesse donarsi totalmente e a noi: ogni volta, infatti, che ci avviciniamo all’Eucaristia, Gesù continua a farci dono di sé, in particolare dandoci come celeste nutrimento il suo corpo. In molti miracoli eucaristici, è strabiliante come venga testimoniato che l’Ostia si sia tramutata miracolosamente, proprio in tessuto cardiaco.
Questo testimonia che Gesù ci ha amato più di sé stesso, e ci dona la parte più bella e profonda di lui: il suo Cuore. Quello che dobbiamo chiederci è: e noi, quanto lo amiamo?
Quanto amiamo Gesù?
Mostrando un giorno il suo Cuore a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690), che diffuse largamente il culto al Suo Sacro cuore, Gesù disse:
«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare loro il suo amore. In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore.
La festa del Sacro cuore di Gesù
Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così. Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, sia dedicato ad una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri.»
Le promesse d’amore del Cuore di Gesù
Essere devoti a questo mare di amore, che è il Sacro Cuore di Gesù, oltre ad un degno modo per amare il nostro salvatore Gesù, è pegno certo di alcune promesse particolarissime che Gesù ha fatto proprio tramite Santa Margherita Maria Alacoque. Tra esse ve n’è una fondamentale, che riguarda proprio la nostra salvezza:
1. «Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
La grande promessa: i Primi nove venerdì del mese
12. Scrive S. Margherita Maria nella lettera 86: «Un venerdì, durante la santa comunione, Egli, se non mi sbaglio, mi rivolse queste parole: “Nell’eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno perciò in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà per loro asilo sicuro in quel supremo momento“.»
Le condizioni per poter fare la pia pratica
Le Comunioni devono essere fatte nei primi venerdì del mese e non ci darebbero diritto alla Grande Promessa se venissero fatte in un altro giorno che non fosse il primo venerdì.
Nemmeno il confessore può commutare il giorno e neppure gli ammalati possono essere dispensati dall’osservare questa condizione.
Le Comunioni devono essere fatte per nove mesi consecutivi. Chi dopo aver fatto cinque, sei, otto Comunioni, la tralasciasse poi un mese, anche involontariamente perché impedito o perché si è dimenticato, costui sarebbe obbligato a ricominciare la sua pratica daccapo.
Le nove Comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, accompagnate quindi dalla confessione, con la volontà di perseverare nel bene. Non si richiede un fervore speciale che non sarebbe alla portata di tutti. È chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma commetterebbe un peccato gravissimo di sacrilegio.
Nel fare le nuove Comunioni bisogna avere l’intenzione di farle secondo l’intenzione del Cuore di Gesù per ottenere il frutto della Grande Promessa, cioè la grazia della buona morte mediante la perseveranza o la penitenza finale.
Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno nell’incominciare l’esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di aver adempiuto bene la pia pratica.
Le promesse del Sacro Cuore di Gesù confermate dalla Vergine della Rivelazione
A riguardo di questa Grande promessa, c’è una forte testimonianza da tenere in considerazione che ne rafforza ancor più l’importanza, ed è quella del veggente Bruno Cornacchiola (Roma, 9 maggio 1913 – 22 giugno 2001). L’uomo, pastore avventista profondamente accanito contro la Chiesa Cattolica, su indicazione della moglie si decise a fare la pia pratica dei Primi nove venerdì del mese, pur senza confessarsi ogni venerdì. Durante le successive Apparizioni della Vergine della Rivelazione, iniziate nel 1947 alle Tre Fontane a Roma, la Vergine gli disse: “I nove primi Venerdì al Sacro Cuore di Gesù, promessa divina, ti hanno salvato”.
Sappiamo che il Santuario della Divina Rivelazione fu caro a Papa Pio XII e Papa Giovanni Paolo II e, sebbene le apparizioni della Vergine della Rivelazione non siano state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, hanno contribuito a diffondere ancor più la devozione al Sacro Cuore di Gesù e la pia pratica dei Primi nove venerdì del mese.
Stringiamoci attorno al Cuore di Gesù, dove risiede ogni delizia e dove risiede il paradiso stesso, dove un giorno entreremo senza andarcene più: lui è la nostra consolazione e la fonte dell’amore, che è tutto ciò che ci salva.