Italia: In forte diminuzione le interruzioni di gravidanza volontarie, dopo molti anni di cosiddetto boom, il numero di aborti volontari per la prima volta scende al di sotto dei 60.000 per le cittadine italiane.E’ lo stesso ministero della salute a donarci questa informazioni che sicuramente a noi cattolici fanno molto piacere, visto che siamo gli unici a ritenere l’aborto il più grande eccidio della storia dell’umanità. Ecco ciò che emerge dalla relazione annuale sull’applicazione della Legge 194 del 1978. Già negli ultimi tre anni si era avuto un netto calo ecco i dati statistici: Il numero di aborti eseguiti riferito dalle Regioni è stato di 84˙926, in calo del 3.1% rispetto al 2015, anno in cui fu registrato un -9.3%. Dato più che dimezzato rispetto ai 234˙801 del 1982, anno in cui fu riscontrato il valore più alto in Italia. Il rapporto di abortività, ossia il rapporto tra il numero di aborti volontari su 1000 nati vivi, è di 182.4, con un decremento pari a 1.4% rispetto al 2015, quando il valore fu di 185.1. Da considerare che in questi due anni i nati sono diminuiti di 7.910 unità.
L’Italia si distingue dalle altre nazioni, questo significa che le ragazze italiane scelgono di ricorrere sempre di meno all’interruzione di gravidanza come emerge dai dati forniti dalle Regioni : Le giovanissime, tra i 15 e i 20 anni, delle generazioni più recenti mostrano un andamento diverso rispetto a quello di altre fasce d’età: negli ultimi anni è stato registrato un aumento, seguito da una stabilizzazione e poi da una diminuzione, quest’ultima meno evidente nelle 15-16enni. Questo potrebbe essere legato all’aumento per le giovanissime del numero dei partner, che si ridimensiona con l’età, e all’inizio sempre più precoce dei rapporti sessuali. Al tempo stesso in questa fascia di età risulta una minore diffusione della contraccezione ormonale, rispetto ad altri Paesi europei dove si fa un uso nettamente maggiore della pillola, pur restando più alto il tasso di abortività. La bassa percentuale tra le giovani italiane sia di gravidanze che di interruzioni volontarie rispetto ai Paesi Nord Europei, viene spiegata con il fatto che restano più a lungo in famiglia e gestiscono quindi anni di attività sessuale, non solo in età adolescenziale, continuando a vivere con i genitori. Questo fa sì che la frequenza dei rapporti sessuali e il numero dei partner siano inferiori rispetto ai coetanei di altri Paesi europei.