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Mons. Viganò, lettera shock a Trump: denuncia il complotto mondiale

La lettera dell’arcivescovo al presidente Usa Trump: è in atto “un piano globale contro Dio e contro l’umanità” chiamato “Great Reset”. 

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Un piano globale attualmente “in via di realizzazione” grazie al quale un’élite vuole “sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli”. Lo scopo di questo piano sarebbe “l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli”.

La lettera di monsignor Viganò al presidente Trump

A parlarne è Monsignor Carlo Maria Viganò, arcivescovo ed ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, all’interno di una lettera aperta inviata al presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Monsignor Viganò in Italia è noto per la sua scarsa simpatia nei confronti di Papa Francesco, che più volte ha accusato di non portare avanti nel migliore dei modi il suo ministero petrino.

Monsignor Carlo Maria Viganò, arcivescovo ed ex nunzio apostolico negli Stati Uniti – photo web source

Tuttavia, al di là delle posizioni personali dell’ex nunzio verso l’attuale Pontefice della Chiesa cattolica, la lettera mette in luce uno spaccato molto interessante di società, che trova riscontro nell’attuale situazione internazionale che si sta vivendo in seguito all’esplosione della pandemia del Coronavirus. Il fatto inoltre che la lettera sia stata anche ritwittata dal generale Jack Flynn, braccio destro del presidente degli Stati Uniti d’America, dimostra che si tratta di affermazioni che vanno prese incredibilmente sul serio.

Viganò: la mia è la “voce di uno che grida nel deserto”

D’altronde, è da ingenui pensare che sia tutto alla luce del sole, al contrario è cosa ben nota – e non soltanto materia di “complottisti“, come viene comunemente bollato chi non la pensa in maniera conforme a quanto viene quasi “concesso” di pensare dal mondo dell’informazione – che esistono piani che potentati internazionali mettono in atto per controllare la politica mondiale, e di conseguenza il Pianeta e le vite di chiunque.

Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump – photo web source

Nella lettera Viganò spiega che oggi “le sorti del mondo intero sono minacciate”. Lo fa in qualità di Arcivescovo, Successore degli Apostoli ed ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America, “nel silenzio delle autorità civili e religiose”. È la “voce di uno che grida nel deserto” (Gv 1, 23), spiega il religioso.

Le forze del bene schierate contro le forze del male

Viganò in “questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali”. Proprio da questo contesto “sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società. La famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa”.

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“Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana. Mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto”, scrive Viganò.

La rivelazione dell’arcivescovo: in atto un piano globale, il Great Reset

A questo punto, arriva la bomba del religioso. Una vera e propria rivelazione, segnata nero su bianco al presidente degli Stati Uniti e rilanciata dal suo braccio destro. Un fatto cioè che legittima pesantemente questa versione dei fatti. “Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione”, scrive Viganò. “In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale”.

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A implementarlo, “leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale“. Dietro questo piano infernale, però, ci sarebbe un prezzo ben alto da pagare. “Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici”, dice Viganò.

Vaccini, passaporto sanitario, id digitale: rischio di schiavitù mondiale?

Insomma il tema sarebbe quello di “enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset”. Che rischiano di gettare l’umanità in uno stato più che inquietante. “L’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale”, è la previsione dell’arcivescovo.

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Seguita da un’accusa molto pesante. “Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni”. Insomma, una nuova feroce dittatura, ben più del nazismo o del comunismo che si sono conosciuti nel novecento, è alle porte? “Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota”, scrive l’arcivescovo a Trump.

Il piano globale Great Reset “in alcuni paesi sarà attivo a fine anno”

Purtroppo, le parole dell’arcivescovo ad esempio sull’identità digitale trovano conferma nel fatto che lo stesso Bill Gates, uno dei più ricchi e potenti magnati del pianeta, proprio lo scorso marzo ha depositato un brevetto relativo alla “identità digitale”. Vale a dire, un sistema che preleva i dati corporei di ogni cittadino per trasformarli in una nuova moneta digitale. I cosidetti bit-coin. Qualcosa che ricorda da molto vicino il marchio apocalittico della Bestia di cui parlano le Scritture. Non a caso, il suo nome è del tutto esplicativo: WO 060606. Numeri e cifre che ricordano lo World Order (Ordine Mondiale) e il numero del demonio.

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“In alcuni Paesi il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021”, spiega il porporato. “A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia”. Poi Viganò aggiunge nella lettera inviata a Trump: “Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale“.

Una crisi irreversibile pianificata ad arte per un piano globale

“Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo”, prosegue il religioso. “Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo non serviam“.

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La presa d’atto del vescovo, in ogni caso, trova pieno appoggio nella realtà di quanto sta accadendo. In tutto il mondo nuovi lockdown stanno per essere implementati, nonostante i numeri molto controversi, e spesso poco chiari e comprensibili, legati alla pandemia. Talmente controversi da sembrare montati ad arte, strumentali al potere. Con i giornalisti subito pronti a convalidarli e renderli credibili, perché strumenti del sistema di cui fanno parte e da cui non hanno interesse a uscire.

Il vescovo: fino a poco fa nessuno avrebbe immaginato situazioni simili

“Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica”, dice Viganò in un altro passaggio della missiva. “Mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare”, annota ancora.

Nonostante tutto questo, per Viganò, uomo di fede e di Chiesa, non tutto è perduto. Al contrario, “in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del Nemico invisibile, emerge un elemento di speranza“. Una speranza che starebbe nel fatto che “il popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste”.

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In sostanza, per Viganò il “Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli. L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente“.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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