A Carmiano, in provincia di Lecce, la statua della Madonna piange lacrime di sangue. Il parroco della chiesa di Sant’Antonio Abate resta tuttavia prudente.
Per don Riccardo Calabrese, infatti, “il miracolo è la fede della gente”. Da giorni infatti la piazza antistante della chiesa situata nel paesino pugliese è piena di fedeli e curiosi che sono giunti in questo luogo per ammirare la statua della Madonna che piange lacrime di sangue.
I fatti risalgono al pomeriggio di lunedì 3 agosto. Una goccia di liquido rossastro ha infatti visibilmente rigato il volto della madonnina situata in piazza Paolino Arnesano, nel comune di 12 mila abitanti. Il primo ad accorgersene è stato un ragazzo che stava passando di lì in sella alla sua bicicletta. Subito dopo una folla si è radunata dando vita a una veglia di preghiera.
In queste zone infatti sono accaduti diversi fenomeni simili in tempi non lontani. Negli anni novanta a Nardò, cittadina poco distante, a piangere lacrime di sangue è stata la statua in bronzo di Padre Pio. Il prodigio è durato giorni, ma l’esito degli esami non è mai stato conosciuto.
In ogni caso, ci furono migliaia di persone a mobilitarsi per mesi e mesi. Ora il fatto è molto simile, tuttavia non ci sono certezze: è solo la fede che sorregge i tanti uomini e donne che si sono recati in piazza e che tutt’ora lo stanno facendo, per pregare.
I più scettici hanno insinuato il dubbio che il caldo possa avere fatto sciogliere la vernice con cui sono rifiniti gli occhi della statua. Altri hanno paventato l’ipotesi, ancora più di cattivo gusto, che si possa trattare di uno scherzo. Sono ora in corso gli accertamenti da parte delle autorità religiose. Il vescovo di Lecce Michele Ceccia ha infatti subito spiegato che la chiesa indagherà sull’incidente.
Il parroco ha spiegato all’emittente locale TeleRama che “neanche io, in questo momento, posso esprimere un parere oggettivo sull’evento accaduto proprio perché non ci sono prove che possano farci dire con esattezza che sia stato un miracolo, un effetto dell’eccessivo caldo di questi ultimi giorni o, peggio ancora, lo scherzo di qualcuno”.
Però, di fatto, c’è una certezza che rincuora il sacerdote. “L’unica cosa certa è che stasera ho visto un altro miracolo: ho visto bambini, giovani, adulti e anziani che si sono stretti in quel luogo simbolo della benedizione di Maria per la nostra Carmiano e insieme alzavano lo sguardo in alto e guardavano il volto della Madonna. Il miracolo più bello è l’esserci sentiti comunità stretta intorno a Maria”.
Di fatto però, anche se il mistero resta acceso, rimangono le foto di una folta comunità di fedeli riunita attorno alla statua miracolosa in preghiera e devozione. Da tutta la provincia, infatti, tanti fedeli sono partiti per giungere nel luogo del miracolo e vedere con i propri occhi le lacrime che segnano il volto della statua di Maria.
In un momento così difficile, come quello che vive l’Italia e il mondo intero a seguito dello scoppio della pandemia, in molti cercano la presenza della Madonna nella propria vita. Invocandola con molte preghiere. Un evento come quello di Carmiano perciò ha subito scaldato i cuori di molti, anche lontani dalla fede.
Non a caso, la storia della statua della Madonna che piange sangue a Lecce ha già fatto il giro del globo, su media internazionali e social network. La scultura, per quanto riguarda la sua storia, risale al 3 settembre 1943, quando i cittadini di Carmiano fecero un ex voto alla Vergine affinché li difendesse dai bombardamenti.
Nel filmato che sta facendo il giro del web si vedono decine di fedeli che pregano, in pieni e inginocchiati, sotto la statua di Maria, rigata nel viso da una lacrima di sangue.
“Oggi, ho visto la bellezza della nostra gente che, mossa da sentimenti diversi, si è incontrata, ha pregato e si è raccontata vedendo in quel segno ‘strano’ anche il dolore e la fatica di questi mesi che abbiamo vissuto e la voglia di riscatto”, ha spiegato ancora il parroco, don Riccardo Calabrese. “Ora, al di là di ciò che è stato, guardiamo alla bellezza di ciò che abbiamo vissuto”.
Giovanni Bernardi
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