Legge sull’aborto: un altro stato americano si oppone all’aborto oltre certi limiti
Lo stato della Georgia lo vieta se c’è il battito.
La decisione è arrivata, suscitando le ire di molte associazioni per i diritti civili.
La controversa legge
La controversa legge sull’aborto promulgata per tutti gli stati americani, vede anche quello della Georgia fare un passo indietro e mettere alcuni paletti in merito. Il governatore dello stato, infatti, ha firmato un decreto nel quale, “se è accertato il battito fetale, l’aborto non può essere praticato”.
Una norma molto più severa di quella degli altri stati americani che ha suscitato molte polemiche e che vedrà uno scontro legale che potrebbe arrivare anche in Corte Suprema. Le associazioni per la vita sono pronte ad appoggiare pienamente la decisione, viceversa quelle per i diritti civili no, anzi: queste ultime affermano che “così facendo si viola una decisione della corte suprema del 1973, quando in uno stesso caso, si diede alla donna il diritto di abortire”.
Come cambia la legge
Fino a qualche giorno fa, in Georgia, la donna poteva abortire entro le prime 20 settimane di gravidanza, ora con la scelta del battito, tutto deve essere deciso e riscontrato entro le prime 6 settimane. I sostenitori dei diritti sull’aborto affermano che questa è, a tutti gli effetti, una legge contro l’aborto.
“Il nostro lavoro è fare ciò che è giusto, non ciò che è facile. Noi continueremo a lottare per la vita” – ha concluso il governatore repubblicano della Georgia, Brian Kemp.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: ilgiornale.it