Una donna che aveva dato lavoro a più di 11mila persone. Se ne andata Leila Janah, conosciuta al mondo come “l’imprenditrice dei poveri”.
Leila Janah e le sue aziende avevano aiutato, in India ed Africa tantissime persone. Il suo obiettivo? Cambiare le sorti del mondo.
La morte di Leila Janah
Se ne è andata così, in silenzio. Con lo stesso silenzio con cui aveva dato aiuto alle popolazioni africane ed indiane a cambiare vita, cercando di dar loro un futuro. E’ scomparsa Leila Janah, conosciuta al mondo come “l’imprenditrice dei poveri”.
Leila è morta a soli 37 anni a Manhattan per un raro cancro che ha colpito le cellule epiteliali. Ma la sua forza, la sua tenacia, il suo coraggio l’hanno portata a riuscire nella sua impresa: cambiare le sorti di 11mila persone in India ed Africa grazie al lavoro delle e nelle sue aziende.
Le sue aziende in Africa
Come ha fatto? Nella maniera più semplice che conosceva: ha inserito più di cinquantamila persone in un sistema industriale che va dalla produzione di cosmetici a quella di dati utili per i giganti americani Google, Facebook, Microsoft, Getty Images e Walmart.
Era nata nel 1982 a New York e ha cominciato a usare dieci anni fa il cognome della madre, Janah. Laureata in Matematica e Scienze, aveva un solo desiderio, nato anche dalle precarie condizioni nelle quali è vissuta, durante il periodo della scuola media: Leila aveva sentito il bisogno di unirsi alle associazioni di volontariato per aiutare chi aveva meno.
Dalle prime vacanze in Ghana, dove aveva partecipato all’assistenza di bambini non vedenti, al suo imparare la scrittura Braille, fino al contatto con le regioni più povere del pianeta. Dentro di lei sentiva crescere sempre di più un qualcosa, un vero e proprio desiderio di fare qualcosa per migliorare le condizioni di vita di quella gente.
Leila Janah e il lavoro dato a 11mila persone
Nel 2008 fonda un’azienda in Kenya, la Samasource, con l’obiettivo di assumere persone, facendole lavorare nel campo digitale, per fornire idee, dati, progetti e strumenti poi utilizzati nei campi più vari, dai videogiochi alla meccanica per auto.
Successivamente, nel 2015, con l’azienda Lxmi, inizia ad assumere persone in Uganda, in Benin e in India impegnandole nell’industria per la produzione di cosmetici, arrivando a superare le 11mila persone assunte, metà delle quali donne.
“Il nostro obiettivo è indicare una nuova strada per gli affari, che preveda un senso di giustizia verso chi è povero, e non il raggiungimento del massimo profitto” – aveva detto Leila qualche tempo fa.
Grazie Leila per esser riuscita a dare a quelle popolazioni le speranze che meritano.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: rainews.it
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