L’Etiopia è uno dei Paesi cristianizzati più antichi nel mondo, in pochi sanno che sulle sue montagne si erge un complesso di chiese scavate nella roccia che viene chiamato ‘Gerusalemme Nera’. La conversione della nazione africana al cristianesimo avvenne nel IV Dopo Cristo ad opera dell’imperatore Ezaka di Aksum: questo divenne cristiano dopo aver conosciuto San Frumenzio di Tiro e converti l’intera nazione. La costruzione del complesso di chiese nella regione montuosa risale però al XIII secolo, periodo in cui le scorribande dei musulmani impedivano ai pellegrini di giungere a Gerusalemme.
Etiopia: la costruzione di Gerusalemme Nera
Da nove secoli i cristiani di Etiopia compivano annualmente dei pellegrinaggi in direzione della Città Santa, ma a partire dal XIII secolo i musulmani cominciarono ad impedire loro il passaggio. Per ovviare all’impossibilità di pregare nella Terra Santa il re Gabriel Mesqel Lalibella decise di far costruire “Nuova Gerusalemme”, oggi conosciuta con il nome di Gerusalemme Nera. Il complesso sacro doveva ergersi in un luogo in cui nessun predone o musulmano potesse accedere con facilità sia per la sicurezza dei pellegrini che per quella della costruzione stessa.
Per questo è stato deciso di scavare nella roccia un complesso unico di 12 chiese a forma di croce sul complesso di monti che delimita il nord del Paese. Il primo europeo ad assistere alla maestosa bellezza di questa costruzione è stato don Francisco Alvarez (sacerdote portoghese), il quale ne riportò in Europa a parole la magnificenza. Oggi la Gerusalemme Nera è un luogo di attrazione turistica e di pellegrinaggio tra i più importanti del mondo. Imponente la massa di pellegrini che giunge ogni anno per il festival annuale del Timget (il battesimo di Gesù) una delle tante feste religiose che i cristiani etiopi continuano a celebrare all’interno di quelle splendide chiese.
Luca Scapatello