La tolleranza spinge al rispetto. E’ un sentimento che dovremmo davvero coltivare ogni giorno, perché ci porti ad accettare che gli altri possano essere diversi da noi e non per questo meno degni di considerazione.
Ma quando si è davanti a persone che esibiscono delle differenze loro malgrado, perché portatori di handicap o ammalate, il comportamento che dovremmo richiamare al cuore non è la tolleranza, ma il servizio e, nel nostro piccolo, mettere a proprio agio, per quanto possibile, l’altra persona.
Non si dovrebbe nemmeno ribadire, ma purtroppo, quello della disponibilità massima nei confronti delle persone in difficoltà, non è un atteggiamento normale o naturale, come si potrebbe sperare.
Spesso è talmente lontano dai pensieri di certe persone, che diviene il “protagonista assente” di fatti incresciosi.
In un ristorante della provincia di Pesaro-Urbino, precisamente a Marotta, una donna di 47 anni, pranzava tranquillamente, insieme al marito.
Purtroppo, all’improvviso, è stata colpita da una delle sue solite crisi epilettiche.
Come si sa, questo genere di disturbo diviene incontrollabile, può soltanto essere gestito nel miglior modo, perché passi al più presto.
La vicenda risale a qualche giorno fa e il marito della signora, abituato a quel tipo di problema, ha prontamente aiutato la moglie, tanto che la crisi è scomparsa in pochi minuti.
Al momento di pagare alla cassa, la pizza che avevano ordinato, però, la coppia si è sentita dire che la proprietaria del ristorante avrebbe preferito non averli più nel locale, perché non spaventassero la clientela!
Ora la Federazione Italiana Epilessie (Fie) ha denunciato questa assurda discriminazione.
La crisi della donna è subito passata: “… si è risolta spontaneamente nel giro di pochi minuti, mentre era in un ristorante sul lungomare.”, dice il rapporto della Fie.
Tra l’altro, le persone presenti non si sono affatto lamentate, anzi si sono rese disponibili a soccorrere la signora; nessuno -pare- si sia allarmato per l’accaduto.
La Fei dice ancora, per voce della sua Presidente Rosa Cervellione: “Non si tratta di un caso isolato, ma di uno degli ancora numerosi episodi in cui persone con epilessia sono vittime di discriminazione, conseguenza dello stigma che grava su di loro, a causa della malattia e della sua scarsa conoscenza.”.
Davvero non ci sono parole di fronte ai tanti danni che l’ignoranza può provocare, divenendo la madre di ogni crudeltà, senza senso o ragione.