Il Ddl Zan non è ancora stato approvato in Italia ma è chiaro qual è l’andamento verso il quale ci vuole condurre, e la Lines lo ha bene espresso.
Il noto marchio leader degli assorbenti si piega al mainstream e abbraccia l’ideologia gender.
Lo stesso intento che persegue il Governo italiano con il Ddl Zan, la cui discussione è rimandata a settembre.
Cito testualmente il commento scritto dalla Lines sulla sua pagina ufficiale:
“Così come ci sono donne che non hanno il ciclo, ci sono uomini che lo hanno anche non sentendosi donne”. L’ho riletto più volte per capire ma senza venirne a capo. Anzi, se qualcuno mi volesse dare qualche suggerimento e aiutarmi a comprendere ciò che ai miei occhi è incomprensibile, gliene ne sarei grata.
Lines: maschio e femmina datati tabù e stereotipi
Secondo la Lines non esisterebbero più maschi e femmine, si tratterebbe di qualcosa di datato e superato. Ma esisterebbero delle identità di genere, ovvero persone che si percepiscono uomini o donne indipendentemente dal loro sesso biologico. E badate bene, tale percezione potrebbe variare, come il tempo. Oggi per esempio, secondo la Lines, assoggettata anch’essa al pensiero unico, potrei percepirmi donna ma magari domani uomo, e chissà cosa fra una settimana.
Non so a voi, ma a me questa assurda confusione che stanno cercando di insinuare in tutti i modi nella testa delle persone e soprattutto dei bambini per plagiarli fin dalla più tenera età, per inculcare nelle loro menti l’ideologia gender, mi puzza tanto di zolfo. Non è lui, quello del piano di sotto, denominato il menzognere? E non è forse il volerci far credere che non esistano uomini o donne, un’abissale menzogna? E tutto ciò non va contro il progetto di Dio “Maschio e femmina li creò”?
Ddl Zan: pensiero unico e aria di regime
E notare che Zan, il firmatario dell’omonima proposta di legge, esponente del PD e attivista LGBT, azzittisce chi non è allineato col pensiero unico e afferma riferendosi agli oppositori alla legge:”Con questi omofobi non si discute”. Etichetta come omofobo, chi con rispetto esprime la sua idea di famiglia, formata da un padre e da una madre. E se la legge, la cui discussione è stata rinviata a settembre, dovesse passare, oltre ad essere additato, chi osasse esprimere la sua libera opinione, diverrà perseguibile per legge. Inoltre, ricordiamoci che per finanziare le cause contro gli “omofobi”, il Governo sta per stanziare ingenti somme di denaro.
Quelle che avrebbe potuto indirizzare a sostegno delle tante famiglie in difficoltà, ancor di più oggi a causa della crisi causata dal Covid. Ma no, per il Governo ci sono priorità molto più impellenti da soddisfare.
Simona Amabene
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