Confidenza nella Bontà misericordiosa di Gesù
Una delle tentazioni più terribili che assale tanti è quel la dello scoraggiamento e della sfiducia, per cui il demonio presenta Dio come un padrone austero, un giudice senza pietà che tiene sempre in mano la spada della sua giustizia inesorabile, pronto a far cadere su di loro i fulmini della sua giustizia.
Contro questa tentazione occorre ravvivare lo spirito di fede che ci presenta Dio com’è in realtà: tutto pieno di bontà e misericordia, sempre disposto ad accogliere e perdonare il peccatore pentito.
Bisogna credere fermamente all’amore di Gesù per ciascuno di noi. Noi siamo più miserabili di quanto possiamo credere, ma la nostra immensa miseria attira la sua infinita misericordia. Spesso, vedendoci sempre indegni, sempre deboli per cui cadiamo ad ogni istante, noi siamo tentati di sfiducia. In questi momenti di sfiducia dobbiamo riflettere però che l’amore di Gesù è senza limiti e che la sua misericordia è infinita. I nostri peccati hanno sempre un limite, ma la misericordia di Dio non ha limiti perché infinita.
Dio è Amore (I Giov. 4,16); Dio è essenzialmente Amore, Amore eterno, Amore infinito. Dio ama ciascuno di noi con amore infinitamente misericordioso. La misericordia di Gesù è per ciascuno di noi ma lo è in modo particola re per coloro che ne sono più bisognosi, infatti Gesù ci dice (Matt. 9, 13): Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
A Suor Benigna Ferrero, anima privilegiata della Visitazione di S. Maria in Como, morta il 1 settembre 1916 Gesù diceva: «Le anime più miserabili, più deboli, più in ferme sono quelle che la misericordia stima di più… L’anima non abbia mai paura di Dio, perché gli è sempre pronto a usarle misericordia… Io amo tanto i peccatori! … non si conosce il torto che si fa a Dio dubitando della sua bontà! I peccati possono essere enormi e numerosi, ma purché pentiti e umiliati si ritorni a Me, sono sempre pronto a perdonare tutto. La porta della mia misericordia non è chiusa a chiave, è solo socchiusa. Per aprirla basta toccarla un pò: anche un bambino la può aprire, anche un vecchio che non ha più forza. La porta della mia giustizia, invece, è chiusa a chiave e l’apro soltanto a chi mi costringe ad aprirla, ma io spontaneamente non l’aprirei mai! ».
A Santa Faustina, Gesù affermava: «Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse rimedio, non è così davanti a Dio. Io sono tutto amore e misericordia. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge, più aumenta. Il peccatore, anche se i suoi peccati fossero neri come la notte rivolgendosi alla mia misericordia, mi glorifica e onora la mia passione».
A suor Consolata Betrone, monaca cappuccina morta in concetto di santità il 18 luglio 1946 a Moriondo-Testona, Gesù dichiarava: «L’impenitenza finale l’ha quell’anima che vuole andare all’inferno di proposito e quindi ostinatamente rifiuta la misericordia, perché io non rifiuto mai il perdono a nessuno; a tutti offro e dono la mia immensa misericordia, perché per tutti ho versato il mio sangue per tutti! No, non è la moltitudine dei peccati che danno l’anima all’inferno, perché io li perdono se essa si pente, ma è l’ostinazione a non volere il mio perdono, a volersi dannare».
Gesù diceva a Suor Erminia Bruneti, figlia di S. Paolo, morta il 4 settembre 1996: «Non vi avvilite per i peccati della vita passata, ma abbandonatevi nelle mie braccia come neonati. Il neonato aspetta tutto dalla mamma: dal latte al letto. Egli fa poco per soddisfare sua madre: qualche sorriso. Ella però si contenta e, anche se questo suo frugoletto piange e fa i capriccetti, lo bacia, lo stringe al suo cuore,gli dice molte paroline ed espressioni di affetto e amore, che questo non capisce e non pensa d’essere amato così teneramente; COSI IO CON VOI».
Ed allora abbiamo sempre fiducia nell’infinità bontà misericordiosa di Dio. Pentiamoci dei nostri peccati, ricorriamo al Sacramento della Confessione, che ci cancella i peccati, ci ridà la vita di grazia e ci riapre le porte del cielo. Facciamo con devozione i Nove Primì Venerdì per conseguire la Grande Promessa, sgorgata proprio dall’amore misericordioso del Cuore di Gesù e così ci assicureremo il Paradiso.
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