Una storia che aveva colpito l’immaginario collettivo. Una donna era stata condannata a morte, dopo un efferato omicidio, ma in molti si erano opposti.
Lisa Montgomery aveva ucciso una donna incinta e, per questo, era stata condannata. Le organizzazioni umanitarie si erano mosse per salvarla ma, alla fine, la giustizia ha fatto il suo corso.
Nonostante i tanti appelli, le firme raccolte, le proteste anche vigorose delle associazioni umanitarie, la condanna è stata eseguita questa mattina. Lisa Montgomery è entrata nel braccio della morte ed è stata uccisa questa mattina, nonostante, fino a ieri sera, la sua pena sembrava esser stata sospesa.
Un giudice statunitense aveva concesso la sospensione dell’esecuzione della pena di morte per Lisa, 53 anni. Ma in realtà la sua esecuzione è stata spostata solo di 24 ore. Dopo 70 anni dall’ultima esecuzione di una donna, Lisa è stata la prima donna ad esser condannata a morte per omicidio.
Un omicidio efferato avvenuto nel 2004 quando strangolò la 23enne incinta Bobbie Jo Stinnett, rimuovendo il bambino dal suo grembo e tentando di farlo passare per suo. Il giudice aveva emesso la sospensione di sentenza anche in merito allo stato mentale della donna: “Le informazioni presentate alla Corte contengono numerose prove che lo stato mentale della Signora Montgomery è così lontano dalla realtà che non può comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione” – aveva scritto.
Ma a nulla è servito. Lisa Montgomery doveva esser giustiziata già lo scorso mese ma la pena le era stata sospesa e rimandata al 12 gennaio. La Corte inizialmente aveva dato ragione ai suoi avvocati, ma un collegio di giudici aveva rivisto la decisione, dando il via libera all’esecuzione. Ma i suoi legali hanno fatto ricorso e l’hanno vinto.
La gioia per il risultato ottenuto era arrivata anche a tutte le associazioni che per lei si erano battute. Ma stamattina la doccia fredda: Lisa è stata giustiziata. La perizia psichiatrica chiesta, che aveva portato alla sospensione, non è servita a nulla.
Lisa Montgomery è l’undicesima persona detenuta a essere uccisa con iniezione letale da quando a luglio il presidente Donald Trump, sostenitore della pena di morte, ha ripristinato le esecuzioni federali dopo 17 anni di sospensione. La condanna arriva a sorpresa 8 giorni prima dell’insediamento del nuovo Presidente USA, Joe Biden, contrario alla pena di morte.
ROSALIA GIGLIANO
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