Incredibile video dell’attentato si sentono spari ed urla la Francia in ginocchio.
Un attentato di chiara matrice islamista sporca di sangue il suolo di Francia. Dopo l’Australia e il Canada, ma con furia e violenza. E con un tempismo impressionante. Il giornale satirico Charlie Hebdo pubblica sul profiloTwitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico. Quindici minuti dopo, stando alla prime ricostruzioni idue assalitori, stando al racconto dei testimoni, fanno fuoco nella sede del giornale gridando: “Vendichiamo il Profeta” e “Allah u Akbar“. Erano armati di kalashnikov e lanciarazzi, incappucciati e vestiti di nero, come gli jihadisti. Sparano all’impazzata. Alcuni dipendenti hanno trovato rifugio sul tetto dell’edificio. Il bilancio è devastante: 11 persone uccise, tra cui due agenti. I feriti sarebbero almeno dieci, cinque gravi. I numeri sono stati confermati dalla Prefettura di Parigi. Gli uomini armati autori dell’assalto sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi e nei dintorni
Il presidente francese, Francois Hollande, è arrivato sul luogo dell’attentato, in pieno centro di Parigi. Il suo ufficio all’Eliseo ha comunicato che per le 14 è stata convocata una riunione d’emergenza del governo. Deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l’Ile-de-France. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo attivo fin dal 1960 è stato costantemente stato centro delle polemiche per le sue rappresentazioni irriverenti e provocatorie nei confronti dell’establishment e in generale del potere costituito. Ma l’obiettivo prediletto della rivista è stata la religione confessionale, soprattutto le tre grandi religioni monoteiste: l’ebraismo, il cristianesimo e l’Islam. Nel 1992 si tornò a parlare prepotentemente dell’Hebdo per la pubblicazione di un numero dedicato all’opera di Oriana Fallaci ‘La rabbia e l’orgogliò. Nell’articolo si parlava di una “crociata” dell’Islam verso l’Occidente: parole che suscitarono indignazione e l’accusa di razzismo.
Nel 2006 che l’Hebdo decide di ripubblicare le dodici controverse vignette su Maometto del giornale daneseJyllands-Posten spingendo il Consiglio francese del culto musulmano a chiedere il ritiro delle copie dalle edicole. Incriminato per razzismo, l’allora direttore Philippe Val fu assolto. L’ultima provocazione è stata il numero dedicato alla vittoria degli islamisti in Tunisia. In copertina spicca una sacrilega immagine di Maometto che promette “Cento frustate se non morite dal ridere”. “Sì, l’Islam è compatibile con l’umorismo”, hanno scritto i redattori del settimanale rappresentando Profeta islamico con un naso rosso da clown. Prima che l’edizione arrivasse nelle edicole, la sede della rivista fu distrutta da un incendio provocato da un lancio di molov. Oggi iltweet e la strage.
Quindici minuti prima dell’attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico (Is). I due assalitori, stando al racconto di alcuni testimoni, hanno aperto il fuoco gridando: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar” (Allah è Grande)
Fonte: direttanews.it
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