Dio non rifiuta mai nessuno: siamo noi a volte che nei fatti lo estromettiamo. Ecco come fare la volontà di Dio è l’olio che alimenta la fiamma del nostro cuore.
Quell’olio di buona volontà, preghiera ed opere buone che tiene viva la fiamma del nostro cuore che altrimenti si fiaccherebbe, senza la fonte della sua vita.
La sapienza si lascia trovare da quelli che la cercano.
Dal libro della Sapienza
Sap 6,12-16
La sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l’ama e trovata da chiunque la ricerca. Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà, la troverà seduta alla sua porta. Riflettere su di essa è perfezione di saggezza, chi veglia per lei sarà presto senza affanni. Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei, appare loro ben disposta per le strade, va loro incontro con ogni benevolenza.
Parola di Dio.
R. Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
O Dio, tu sei il mio Dio,
all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senz’acqua. R.
Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode. R.
Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. R.
Nel mio giaciglio di te mi ricordo,
penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali. R.
Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai tessalonicesi
1Ts 4,13-18
Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.
Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.
Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo.
E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nubi, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.
Parola di Dio
Ecco lo sposo! Andategli incontro!
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: “Ecco lo sposo, andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: “Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Ma le sagge risposero: “No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
Parola del Signore
Gesù ci dice in un altro passo del Vangelo: “Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21). Dunque, cos’è quest’olio che manca nella parabola delle dieci vergini? Cos’è quell’olio prezioso che permette alla fiamma di ardere?
Pensando alla nostra vita, la fiamma del nostro cuore si spegne quando mancano atti d’amore. Più lasciamo la nostra vita priva di opere buone, di carità, di preghiera, più la nostra luce e la fiamma della nostra anima si affievolisce. Quando manca la volontà di Dio nella nostra vita, quando manca questo amore, perdiamo luce, ci spegniamo poco a poco.
L’olio a livello simbolico richiama la sapienza, l’amore, la fraternità. È anche simbolo dell’elezione divina e dello Spirito di Dio.
Ecco forse cosa Gesù voleva dirci in questo passo: quando manca Dio nella nostra vita, manca il nostro carburante, manca la nostra fiamma. Non possiamo pretendere di avere il favore costante e assoluto di Dio, quando noi non desideriamo di averlo presente nella vita tramite la volontà, le opere, la preghiera, e senza rivolgere a lui i nostri pensieri.
La vita è colma di sofferenze, ed esse non significano che Dio ci stia chiudendo la porta davanti. No! Anzi, Dio ama i sofferenti ed è lì dove qualcuno soffre. La “porta” di cui parla il Vangelo è in qualche modo quella del nostro stesso cuore: se esso non si è mai aperto davvero a Gesù, sarà difficile che si apra al momento del suo incontro, che sia durante o alla fine della vita.
Se invece terremo viva la nostra fiamma con l’olio della sapienza, dell’amore, della volontà di Dio che ci saremo procurati con le nostre buone opere, con la fiducia in Dio e con l’amore per lui, non dovremo avere mai paura di nulla: Dio non rifiuta mai nessuno, siamo noi che non dobbiamo respingerlo con la nostra vita, con i fatti.
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