Live Action denuncia Planned Parenthood per abusi su minori

Live Action denuncia Planned Parenthood per abusi su minori
Planned Parenthood

Live Action è un’ associazione pro life che, negli Stati Uniti, è guidata da Lila Rose.
Planned Parenthood (genitorialità pianificata) è, invece, un insieme di organizzazioni, che si battono per la legalizzazione dell’aborto, per la promozione dell’educazione sessuale, per l’accesso ai servizi medici, anche contro il parere degli obiettori di coscienza.

La Planned Parenthood è molto diffusa e, col pretesto di salvaguardare la salute della donna, riceve enormi finanziamenti.
La Live Action, ora, denuncia, a tutto spiano, la Planned Parenthood, per aver permesso che si perpetuassero degli abusi sessuali sulle donne, già vittime di stupro, che si erano rivolte all’organizzazione abortista.

La Live Action ha documentato le accuse con dei video, che presto verranno pubblicati, intitolati “Aiding Abusers”, che spiegano, nei dettagli, i vari casi e annunciano testimonianze di ex operatori della Planned Parenthoodin, che svelano fatti raccapriccianti: “Abbiamo sentito i nomi dei perpetratori e dei loro attivatori, persone che conoscevano l’abuso, ma non hanno fatto nulla per fermarlo”, “pochi stanno gridando contro uno dei più grandi complici degli Stati Uniti per gli abusi sessuali, anche se c’è una documentazione diffusa di copertura sistemica di abuso sessuale dietro le sue porte. Il gruppo si chiama Planned Parenthood e è fiscalmente finanziato”.

La Planned Parenthood avrebbe omesso sistematicamente di denunciare gli uomini che portavano ad abortire le ragazzine minorenni.
Dunque, la Planned Parenthood non ha mai segnalato gli abusi su minori, pur essendone a conoscenza.

I video parlano, ad esempio, di una ragazza di 14 anni, che aveva avuto due figli e si preparava ad abortire il terzo; di una ragazza di 13 anni, che aveva già abortito due volte e nella sua cartella clinica era scritto che, in un anno, aveva avuto tre partner sessuali; di Michael Shawn Stevens, di 23 anni, che aveva portato ad abortire la sorella di 12 anni, incinta di lui e per più di una volta; di una ragazza di 15 anni, che aveva voluto abortire dopo uno stupro, mai denunciato su consiglio della Planned Parenthood.

Tutti quegli stupratoti hanno potuto continuare a compiere abusi, anche su altre donne, perché la Planned Parenthood scoraggiava la denuncia, non chiedeva informazioni alle vittime, nemmeno sulla loro età!
Anche Trump, con suo Dipartimento di Giustizia, sta indagando sulla Planned Parenthood e su un probabile e illegale traffico di organi fetali. Intanto, ha ridotto almeno del 10% i finanziamenti ad organizzazioni del genere.

Antonella Sanicanti

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