Venerdì 2 dicembre il celebre astrofisico Stephen Hawking parteciperà ad un evento in onore di padre Georges Lemaitre teorizzatore del big bang, ipotesi ampiamente accettata sia in campo accademico che in campo cattolico cristiano e che rappresenta la nascita dell’Universo come oggi lo conosciamo.
Approfittando della sua visita a Roma, lo scienziato questo lunedì ha fatto visita a Papa Francesco in Vaticano, l’incontro tra i due è del tutto eccezionale dato che le loro concezioni dell’esistenza sono agli antipodi, se Hawking pensa che il big bang si sia generato autonomamente seguendo delle leggi della fisica, il Pontefice lo ritiene l’atto d’amore di Dio. Da diverso tempo la dottrina cattolica ha accettato sia la teoria del big bang come genesi fisica dell’universo che quella dell’evoluzione come piano di Dio per la formazione della nostra specie.
La differenza tra la chiesa e la scienza permane sulle ragioni che hanno condotto all’esplosione che ha generato l’universo, se da una lato Papa Francesco immagina Dio come una figura più grande dell’universo dalla cui volontà tutto si è generato, Hawking respinge questa ipotesi ed anche l’interrogativo sulla creazione stessa: “Chiedersi cosa ci sia stato prima del Big Bang non ha senso, visto che è come chiedersi cosa ci sia a sud del Polo Sud”, scrive Hawking nel libro in cui teorizza “L’Assenza di limite” prima della creazione dell’universo, questa mancanza di limite, spiega lo scienziato, è dovuta all’assenza di un concetto di tempo che non esisteva prima dell’universo e non poteva giustificare tale limitazione (il tempo infatti è calcolato in base all’osservazione dei fenomeni naturali).
L’attuale Papa invece ha sempre espresso la sua teoria sull’universo mostrandosi aperto alle spiegazioni fisiche che hanno caratterizzato lo scorso secolo (queste secondo lui non negano l’esistenza di Dio ma spiegano come fisicamente ha creato l’Universo), ma dandone un interpretazione basata sulle nozioni della fede, così durante l’incontro con Hawking ha detto: “E così la creazione è andata avanti per secoli e secoli, millenni e millenni finché è diventata quella che conosciamo oggi, proprio perché Dio non è un demiurgo o un mago, ma il Creatore che dà l’essere a tutti gli enti. L’inizio del mondo non è opera del caos che deve a un altro la sua origine, ma deriva direttamente da un Principio supremo che crea per amore. Il Big-Bang, che oggi si pone all’origine del mondo, non contraddice l’intervento creatore divino ma lo esige. L’evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di Creazione, perché l’evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono”.
Lo scienziato da parte sua ha sempre dimostrato scetticismo sull’influenza di un Dio creatore, arrivando ad affermare molte volte che la ragione impone di credere che esso non esista, ma anche mettendo in dubbio la sua limitata percezione del reale come impedimento a comprendere una sua eventuale esistenza. D’altronde Hawking è un miracolo vivente, a 21 anni gli fu diagnosticata una Sclerosi laterale amiotrofica (ELA) una malattia senza cura che avrebbe dovuto ucciderlo, secondo i medici, dopo tre o al massimo quattro anni, così non è stato, l’astrofisico adesso ha 73 anni e nonostante riesca a muovere solo guance e gli occhi, grazie ad un sintetizzatore vocale e ad aiuto robotico riesce a lavorare e parlare in pubblico
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