Locali di cristiani minacciati in Svezia, l’Isis è alle porte.

Coptic Christians carry a crucifix and chant prayers during a candlelight protest at Abassaiya Orthodox Cathedral in Cairo Oct. 16, one week after people were killed during clashes with soldiers and riot police. At least 26 people, mostly Christians, were killed Oct. 9 when troops broke up a peaceful protest against an earlier attack on a church in southern Egypt. (CNS photo/stringer via Reuters) (Oct. 18, 2011) See EGYPT-CHRISTIANS Oct. 10, 2011.

Aumentano le persecuzioni ai danni dei cristiani non solo in Medio Oriente ma anche in tutte le parti del mondo, adesso anche nella cara e vecchia Europa, uno di questi fatti incresciosi è accaduto udite udite in Svezia, evidentemente la propaganda  jihadista sta riscuotendo successo anche nel vecchio continente.

Goteborg, in Svezia, i negozi di alcuni cristiani assiri sono stati imbrattati con la famigerata “N” di Nazareno, con cui i tagliagole dell’Isis erano soliti contrassegnare le case dei cristiani nel sedicente Califfato, soprattutto nella zona di Ninive. Lo riporta il quotidiano svesese Dagens Nyheter.

Evidentemente la cittadina svedese è considerata a ragione una fucina per il reclutamento jihadista. Infatti dal piccolo borgo almeno 150 persone sarebbero partite per arruolarsi e combattere in Medio Oriente.

Un ristoratore cristiano assiro, Markus Samuelsson, ha trovato i muri del proprio locale imbrattati con frasi come “convertitevi o morirete” e “il Califfato è qui”. La polizia svedese ha aperto un’inchiesta per individuare gli autori delle minacce. Quello che è certo è che si tratta di una vicenda che riporta ai massimi livelli l’attenzione per due fenomeni inquietanti e in parte complementari: la cristianofobia e il terrorismo di matrice jihadista.

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