Purtroppo la condizione di vita dei cristiani in medio oriente non è delle più felici, giornalmente si devono guardare dagli attacchi dei sedicenti islamici e puntualmente si trovano in ostaggio di una maggioranza violenta ed assassina. Ieri l’ennesimo caso di uccisione di un cristiano in Egitto, a comunicarlo una fonte dei servizi segreti egiziani che spiega anche come i colpevoli dell’efferato omicidio siano i membri dell’Is egiziana.
Qualche giorno fa gli stessi terroristi avevano diffuso un video in cui si attribuivano gli attentati precedentemente verificatisi nella regione del Sinai (il bombardamento dell’aereo di linea russo che ha causato 227 vittime e quello alla Chiesa del Cairo che ne ha causate altre 27) ed aggiungevano che la loro opera malata di contrasto al regime egiziano ed agli “Infedeli Copti” non si sarebbe esaurita fino al compimento dei loro scopi (va a sapere dove si ferma la follia di questi invasati).
I fatti riguardanti ieri, invece, parlano di due cristiani brutalmente assassinati, si tratta di un padre e di un figlio, entrambi praticanti: se Saad Hana (65 anni) ha trovato una morte rapida, per il figlio Medhat (45 anni) non si può dire lo stesso, il pover’uomo infatti è stato arso vivo ed è morto tra atroci sofferenze. I due cadaveri sono stati trovati la scorsa mattina nella provincia nord orientale della regione del Sinai nei pressi di una scuola.
Quest’anno è il secondo atto di terrorismo nei confronti dei Copti (il mese scorso tre cristiani erano stati uccisi con colpi d’arma da fuoco) e, purtroppo, sembra che questa tendenza sia destinata ad incrementarsi, nel Sinai infatti c’è una guerra tra governo regolare e Jiihadisti che dura da tre anni e che, se non fermata, causerà la morte di molte altre persone tra le quali ovviamente quella dei Cristiani Copti che rappresentano il 10% della popolazione.